Lavoro “in nero” e sicurezza, otto attività sospese e sedici aziende sanzionate dai Carabinieri

Proseguono i controlli da parte dei Carabinieri del N.I.L. di Treviso (Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro) con la collaborazione dell’Arma territoriale nell’ambito di tutela del lavoro.

L’attività ispettiva, che ha riguardato principalmente i settori dell’edilizia e dei pubblici esercizi, è stata finalizzata alla verifica della regolare occupazione dei lavoratori e al rispetto delle norme in materia di sicurezza, salute ed igiene sui luoghi di lavoro.

Nel corso del controllo, che ha interessato l’intero territorio provinciale, sono state controllate 16 aziende e nel 50% dei casi (8 aziende) si è proceduto con la sospensione dell’attività imprenditoriale per gravi violazioni in materia di sicurezza e per l’impiego di lavoratori in nero.

In particolare, nel corso di alcuni controlli eseguiti nel Comune di Pederobba, sono state sospese le attività di 3 aziende, impegnate nella sistemazione delle coperture di alcune abitazioni, perché stavano operando senza utilizzare alcuna precauzione atta ad eliminare il pericolo di cadute verso il vuoto.

Sempre a Pederobba, un’azienda è stata sospesa perché stava operando in cantiere senza aver redatto il previsto piano operativo di Sicurezza. Anche in un cantiere edile operante nel territorio comunale di Treviso, è stata sospesa l’attività perché alcuni operai stavano eseguendo delle lavorazioni sul tetto dell’edificio senza che il datore di lavoro avesse adottato alcuna precauzione atta ad eliminare il pericolo di cadute.

Analogamente è stata sospesa l’attività di un salone di parrucchieri, a Gorgo al Monticano, perché aveva omesso di redigere il documento di valutazione dei rischi, mentre un’attività commerciale di Susegana non aveva provveduto a designare il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi aziendali, e anche in questo caso si è proceduto con la sospensione dell’attività

Infine, all’interno di un centro massaggi gestito da cittadini cinesi situato nel Comune di Mareno di Piave, oltre a constatare che il datore di lavoro non aveva provveduto a redigere il D.V.R., è stata riscontrata la presenza di una lavoratrice impiegata “in nero”.

In questo caso si è provveduto a sospendere l’attività imprenditoriale sia per gravi violazioni sulla sicurezza che per l’impiego di lavoratori in nero.

Complessivamente, i diversi controlli effettuati, hanno permesso di riscontrare numerose violazioni in materia giuslavoristica e di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, a seguito delle quali sono state emesse sanzioni per circa 160 mila euro.

(Foto: Carabinieri).
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