L’ex sindaco “sceriffo” Gentilini in lacrime nel giorno del suo ultimo consiglio comunale: “Amate la città come l’ho amata io”

Mario Conte e Giancarlo Gentilini
Mario Conte e Giancarlo Gentilini

Non ha potuto trattenuto le lacrime lo “sceriffo” Giancarlo Gentilini giovedì scorso, giorno dell’ultimo consiglio comunale della sua vita in cui ha messo la parola “fine” ad una carriera politica iniziata trent’anni fa. 

A febbraio, alla soglia dei 94 anni, l’ex sindaco aveva annunciato di non ricandidarsi alle prossime elezioni comunali, non certo per mancanza di entusiasmo, ma “per motivi esclusivamente legati all’anzianità“. 

“Tutte le cose belle prima o poi finiscono –  ha esordito “Genty” nel suo ultimo discorso da consigliere a Palazzo dei Trecento – . Voglio ringraziare tutti quelli cha mi hanno affiancato negli ultimi trent’anni contribuendo a rivoluzionare il modo di amministrare la città“. 

“Siamo scesi fra il popolo, abbiamo sofferto, ma alla fine abbiamo vinto. Al nuovo sindaco e ai nuovi consiglieri chiedo di portare avanti gli ideali, i principi e gli insegnamenti dei nostri avi e di scendere fra i giovani per dargli la forza vitale: sono loro la nostra miniera d’oro. Dovete amare la città come l’ho amata io” ha concluso con la voce rotta e gli occhi velati dalla commozione. 

L’ex sindaco in carica dal ’94 al 2003, per due volte vicesindaco e fino a oggi consigliere comunale, ha ricevuto per mano del primo cittadino uscente Mario Conte (per lui quello di giovedì è stato l’ultimo consiglio del mandato) una fascia tricolore ricamata con la scritta “Giancarlo Gentilini sindaco di Treviso per Sempre”.

“Genty ha onorato il suo impegno dall’inizio alla fine – ha commentato Conte -. Gli va riconosciuto di aver cambiato il ruolo del sindaco in Italia, portandolo fuori dal palazzo e in mezzo alla gente. Ha scritto la storia, con il pragmatismo che è il marchio di fabbrica degli Alpini”. 

Il saluto di Zaia: “un Alpino come te non va mai in pensione” 

“Caro Giancarlo, un sindaco, un trevigiano, un Alpino come te non va mai in pensione – ha scritto sui social il presidente della Regione Luca Zaia – Dopo quasi 30 anni a servizio della città di Treviso e dei suoi cittadini, mi aspetto di trovarti ancora per strada con in mano il tuo bloc notes, per segnare ciò che non va e trasmetterlo poi a Ca’ Sugana con uno dei tuoi classici ‘Attendo!’.

“Ho avuto l’onore – riporta il post di Zaia – di leggere le tue reprimende e di raccogliere i tuoi consigli, come sempre fatto nel tuo linguaggio schietto e senza filtri. Un insegnamento per tutti coloro che vogliono candidarsi ad amministrare un ente, è la vicinanza ai cittadini di cui tu hai sempre fatto una bandiera. La ‘disintermediazione’ tanto in voga oggi tu l’hai messa in campo 30 anni fa”.

(Foto: Facebook – Mario Conte).
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