Lorenzo Da Ponte: da Ceneda a New York passando per Vienna

In ambito letterario e musicale, non si può dimenticare un personaggio originale come lo scrittore di libretti d’opera Lorenzo Da Ponte. Egli discendeva dal medico ebreo Israel Ben Yisef (1650-1717), il cui figlio Geremia Conegliano fu il capostipite della comunità ebraica cenedese, salvo poi convertirsi al cristianesimo nel 1763 quando si risposò dopo 9 anni di vedovanza con la cattolica Orsola Pasqua Paietta. Il nuovo nome gli fu affidato in riferimento al patrizio veneto e vescovo di Ceneda dal 1739 al 1768; fu proprio lui, il 19 agosto 1763, ad amministrare il battesimo alla famiglia Conegliano. A quel tempo Lorenzo aveva già 14 anni, essendo nato il 10 marzo 1749. Egli entrò nel Seminario locale cenedese dove fu presto chiaro il suo carattere goliardico; nel 1773 fu ordinato sacerdote a Portogruaro, e dopo un breve innamoramento passò all’insegnamento di lettere (1774) e retorica (1775) al Seminario di Treviso. Del periodo trevigiano, del Clero, e del suo clima culturale, Da Ponte conserverà un buon ricordo.

Il 1776 è un anno fatidico per la sua carriera: fece recitare ai suoi migliori studenti diversi componimenti dove l’ispirazione era chiaramente la filosofia di Jean-Jacques Rousseau (1712-1778). Le conclusioni sono le stesse del pedagogista francese, ovvero che è stato l’uomo con le sue leggi a corrompere lo stato originario di felicità dell’essere umano. L’approvazione di un pensiero simile gli costò la cacciata dall’insegnamento in qualsiasi luogo controllato dalla Serenissima. Soggiornò brevemente a Venezia, incontrandosi talvolta anche col Casanova. Si potrebbe dire che il donnaiolo fu il suo esempio nella città lagunare, se arrivò a godersi i diversi piaceri della vita culminati con un adulterio. Questa volta la pena fu maggiore: l’espulsione dal dominio veneto e, chiaramente, dall’ordine religioso. Dopo diversi spostamenti, nel 1781 arrivò a Vienna, alla reggia di Leopoldo II, potendo contare sull’amicizia con il compositore di corte Antonio Salieri (1750-1825), originario di Legnago. Oltre a un lauto salario annuo, divenne Poeta dei Teatri Imperiali, per i quali doveva scrivere Libretti d’opera per opere comiche.

Forse è questo il principale motivo per cui Da Ponte viene ricordato ancora oggi: la sua vicinanza al compositore Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791), che da Salisburgo era arrivato nella capitale austriaca proprio nel 1781, portando ad una vivace collaborazione tra i due e a tre grandi drammi musicali, ovvero Le nozze di Figaro (1786), Don Giovanni (1787) e Così fan tutte (1790). L’innamoramento nei confronti di Adriana Gabrielli Del Bene (1755-1804) causò la messa in fuga di Da Ponte dalla capitale austriaca nel 1791; tre anni prima aveva dato alle stampe i 20 Saggi Poetici, pubblicati a Treviso solo due secoli dopo. Nel 1792, Da Ponte arrivò a Trieste, incontrandosi con l’inglese Anna Grahl (1769-1831), sposandola poco dopo. Indebitatosi, andò a Londra, dove fino al 1805 fu poeta del Teatro Italiano senza per questo essere esente dagli scandali e dai pagamenti arretrati. Mandato in Italia dall’ottobre 1798 al marzo 1799 per assumere cantanti per il Teatro londinese, vide per l’ultima volta Venezia e Treviso, da un anno entrate sotto l’egemonia austriaca. Nel 1804 l’amata lo lasciò con i 4 figli, per andare in America dai parenti, venendo raggiunta dal Da Ponte l’anno dopo, quando sbarcò a New York.

È da evidenziare brevemente anche quest’ultimo periodo della sua vita, dato che in un continente che ancora non aveva conosciuto le grandi masse di migranti provenienti dalla nostra penisola, Da Ponte fu attento a far conoscere la cultura italiana e a preparare il terreno a quanti vi sarebbero giunti alla fine del secolo. Il suo nome si annovera anche tra i fondatori della Biblioteca della Columbia University, che fino al 1896 era School. Nel 1829 fece uscire le sue Memorie. In campo musicale permise la diffusione negli states delle note del pesarese Gioacchino Rossini (1792-1868), avvalendosi del talento da soprano della nipote Giulia (1811-1836). Il 17 agosto 1838, alla soglia dei novant’anni, ebbe fine la vita di Lorenzo Da Ponte: un cenedese come tanti, ma avventuroso come pochi.

(Testo e foto: Davide De Cia).
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