Massimo Cacciari sull’Intelligenza artificiale: “Pericolo e opportunità. In molti settori l’uomo diventerà superfluo”

Il filosofo Massimo Cacciari

“Massimo pericolo ma anche massima opportunità”. Per Massimo Cacciari l’intelligenza artificiale apre entrambe le strade: “Laddove cresce il pericolo cresce la possibilità della salvezza, diceva un poeta” ha affermato il filosofo mercoledì a Ca’ dei Carraresi a Treviso intervenendo alla tavola rotonda dedicata al tema dell’AI organizzata dalla Fondazione Cassamarca e dall’associazione Allievi del Liceo Canova.

Massimo Cacciari – Video di Simone Masetto

Fra gli ospiti anche Marco Bentivogli, già segretario generale della FIM CISL, Patrizia Giunti, professore ordinario di Diritto romano dell’Università di Firenze, Massimo Marchiori, professore d’Informatica dell’Università di Padova e monsignor Michele Tomasi, vescovo di Treviso.

Sulle implicazioni etiche, giuridiche, economiche e sociali dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale il dibattito è aperto e coinvolge tutti gli ambiti del sapere, dalla filosofia alla scienza, dalla medicina all’informatica.

La grande domanda è: questa forma d’intelligenza potrà un giorno prevalere sul proprio creatore?

Anche per Cacciari la risposta giusta sta nel mezzo. In linea con il prof. Marchiori, il matematico padovano che inventò l’algoritmo alla base di Google, il quale invita a non estremizzare il dibattito schierandosi nettamente a favore o contro, questa tecnologia presenta un enorme potenziale se usata con la giusta consapevolezza.

“Per andare verso la salvezza occorre una direzione, una guida politica e culturale. Non ci si può fidare soltanto del progresso tecnico scientifico – ha commentato il filosofo citando un’altra grande rivoluzione, che alla stregua dell’avvento dell’intelligenza artificiale, ha cambiato il corso della storia dell’uomo.

“Come è avvenuto con la grande rivoluzione industriale i suoi effetti sono stati in qualche modo governati, bene o male, dalla prassi politica – prosegue –. Bisognerà vedere se ce ne sarà una adeguata ai nostri nuovi bisogni”.

“L’etica? Dobbiamo prima fare chiarezza sulle conseguenze etiche e giuridiche di questa innovazione. Se la macchina pensa, allora è anche responsabile? Bisognerà capire come funzionerà il criterio fondamentale di imputazione etica e giuridica nel caso dell’intelligenza artificiale. Ci sono grandi questioni etiche, giuridiche e politiche che travalicano la dimensione propriamente tecnica” spiega Cacciari.

“Sulla potenza dell’innovazione tecnica non si discute: è un successo straordinario della nostra mente aver creato menti analoghe, se non le stesse. Ma che rischiano di rendere l’uomo totalmente superfluo, almeno per molti settori di attività. Le attività di cui è capace la nostra mente sono infinite, bisogna capire se l’essere superflui per quanto riguarda tante serie di attività tradizionali ci libera per essere attivi in infinite altre, o se invece ci relegherà a stare a casa, davanti alla televisione o davanti al telefonino, a passare i nostri giorni come dei poveri decerebrati”.

(Fonte foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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