Premio Giorgio Lago Juniores – Nuovi talenti del giornalismo: ecco il podio 2024

Da sinistra Caterina Munari, Caterina Orso e Matteo Cunial

Svelata la classifica dell’edizione 2024 del concorso dedicato al celebre direttore de Il Gazzettino ed editorialista del Gruppo Espresso: tra i tanti ragazzi dell’ultimo anno degli istituti superiori del Veneto e del Friuli Venezia Giulia che hanno partecipato, la Giuria ha scelto “(Non) è Cosa Nostra” (primo posto) di Caterina Munari, del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Treviso, “Le mafie a Nordest: una presenza inquietante” (secondo) di Matteo Cunial del Liceo Economico Sociale – Istituti Paritari Filippin di Pieve del Grappa (Treviso), e “Le mafie non uccidono più” (terzo) di Caterina Orso, dell’Istituto Superiore “Antonio Scarpa” di Motta di Livenza-Oderzo (Treviso).

Ospite della cerimonia, che si è svolta questa mattina al Teatro Comunale “Mario Del Monaco” di Treviso, è stato il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, da anni impegnato nel contrasto alla criminalità organizzata in Veneto, che ha dialogato con il giornalista Domenico Basso e con gli studenti.

Il Premio Giorgio Lago Juniores – Nuovi talenti del giornalismo, promosso dall’Associazione Amici di Giorgio Lago in collaborazione con Centro Studi Regionali Giorgio Lago, Comune di Treviso e Banca Prealpi SanBiagio, con il patrocinio di Regione del Veneto, Province di Belluno, Padova e Treviso, Comuni di Castelfranco Veneto e Jesolo, Università degli Studi di Padova, Ordine dei Giornalisti del Veneto  e  Rotary Club Treviso e il sostegno del main sponsor Tao Technologies, ha incoronato oggi giovedì 30 maggio al Teatro Comunale Mario Del Monaco di Treviso, i vincitrici dell’edizione 2024, autori dei tre migliori articoli giornalistici sul tema “Le mafie a Nordest: una presenza inquietante“.

Tutto trevigiano il podio, che ha visto salire sul gradino più alto Caterina Munari, del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Treviso con il suo “(Non) è Cosa Nostra”,secondo classificato Matteo Cunial del Liceo Economico Sociale – Istituti Paritari Filippin di Pieve del Grappa (Treviso), con “Le mafie a Nordest: una presenza inquietante”, e terza, con “Le mafie non uccidono più” Caterina Orso dell’Istituto Superiore Antonio Scarpa di Motta di Livenza-Oderzo (Treviso).

I tre vincitori sono stati selezionati fra settanta concorrenti, provenienti da ben 20 istituti del Veneto e del Friuli Venezia Giulia: una vittoria, quella dei tre studenti trevigiani, che ha anche un grande valore educativo e un ritorno non solo reputazionale per gli istituti di provenienza. Per la prima volta, infatti, il concorso ha assegnato anche il Premio Speciale della Regione del Veneto agli istituti scolastici dei vincitori del valore rispettivamente di 2000 euro per il Liceo “Leonardo da Vinci”, 1500 euro per l’Istituto Filippin e 1000 euro per l’Istituto “Antonio Scarpa”, importi significativi che la scuola dovrà destinare alla promozione della cultura della legalità e alla lotta alle mafie, attraverso azioni ed interventi specifici, come ad esempio l’acquisto di libri, l’organizzazione di eventi, la realizzazione di approfondimenti didattici.

La Regione del Veneto collabora con l’Associazione Giorgio Lago sostenendo un premio speciale alle scuole ai primi tre classificati del Premio Giorgio Lago Juniores. Nuovi talenti del giornalismo,- sottolinea Cristiano Corazzari, assessore al Territorio, Cultura e Sicurezza della Regione del Veneto- nell’ambito delle iniziative dedicate a diffondere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile che fanno riferimento alla L.3.  L. R. 48/2012 Misure per l’attuazione coordinata dalle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, della corruzione. I complimenti quindi agli organizzatori, ai tanti giovani che si sono impegnati e ai finalisti che per l’edizione 2023/2024 hanno affrontato il delicato tema “Mafie a Nordest. Una presenza inquietante”, seguendo le orme di Giorgio Lago, giornalista capace di leggere e interpretare al meglio soprattutto la realtà del nostro Nord – Est. Le iniziative formative destinate ai nuovi talenti del giornalismo sono fondamentali per la crescita di una società civile responsabile e con una sviluppata cultura della legalità.”

“Il Premio ha saputo proiettarsi nel futuro – ha sottolineato l’assessore alla Programmazione e al Bilancio della Regione Veneto, Francesco Calzavara – e questo significa che il seme piantato diciannove anni fa a Jesolo, dove nacque come premio giornalistico, ha dato i propri frutti. Il riconoscimento intitolato a Giorgio Lago si impegna a contrastare la dilagante disinformazione e la deriva culturale e sociale, puntando sui giovani e sul giornalismo di qualità”.

Così il sindaco di Treviso Mario Conte: “Ci sono tre aspetti che mi stanno particolarmente a cuore e che caratterizzano il Premio Giorgio Lago Juniores: il primo è il ricordo di un grande giornalista, un intellettuale che ha saputo raccontare, approfondire e “fotografare” il Nord Est lasciando un’eredità ancora oggi preziosa. Il secondo riguarda la volontà dell’Associazione Amici di Giorgio Lago, insieme al Centro Studi a lui dedicato, di inquadrare un tema così importante come quello delle Mafie a Nordest per stimolare il senso critico ma anche l’attitudine all’approfondimento dei ragazzi, accompagnati nei percorsi specifici di formazione nelle scuole. Infine, la vivacità, la curiosità che questo premio è riuscito a creare nei giovani, avvicinandoli al giornalismo e alle redazioni. Proprio dal “Giorgio Lago Juniores” sono nate nuove penne che firmano articoli nei quotidiani che ogni giorno leggiamo, segno che dove c’è coinvolgimento ci sono anche nuove opportunità“.

La premiazione e la consegna delle tre borse di studio da utilizzare per sostenere gli studi universitari, un riconoscimento che rispetta la vocazione formativa dell’Associazione e del Premio, e quella dei premi speciali della Regione, sono state precedute dalla conversazione sul palco tra il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, il giornalista Domenico Basso e i tre vincitori e aspiranti giornalisti che, prendendo spunto dalle riflessioni che Giorgio Lago fin dal 1987 ha dedicato al tema delle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico del Nordest, si sono confrontati su come sono cambiate le organizzazioni criminali, come hanno permeato il territorio e su come le affrontano politica e istituzioni. Anche alla luce delle tante inchieste, spesso di grande impatto politico e mediatico, che il procuratore Cherchi ha guidato negli ultimi anni.

Bruno Cherchi (con il microfono) e Domenico Basso

“Nel contrasto alle mafie – ha messo in evidenza il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi – sicuramente è importante l’appuntamento annuale con Giornata della legalità, che consente di richiamare l’attenzione sulla problematica delle mafie, ma ancor di più lo è, in particolare per le nuove generazioni, l’esempio quotidiano delle generazioni precedenti: deve passare il senso della comunità e dello Stato, fondamentali per qualsiasi tipo di crescita e soprattutto per contrastare ciò che attacca l’organizzazione sociale”.

I tre vincitori sono stati selezionati dalla giuria del Premio, composta da personalità di eccezionale valore, grandi firme del giornalismo italiano e veneto ad esponenti del mondo accademico: Marco Almagisti, direttore del Centro Studi Regionali Giorgio Lago dell’Università di Padova, Elisa Billato, caporedattore del TGR Veneto di Rai 3, Fabrizio Brancoli, vicedirettore dei quotidiani Gruppo Nord Est Multimedia, Sergio Frigo, giornalista e scrittore, Francesco Jori, giornalista e scrittore, Giuliano Gargano, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto, Danilo Guerretta, direttore Tg Veneto News, Massimo Mamoli, direttore de L’Arena, Roberto Papetti, direttore de Il Gazzettino, Edoardo Pittalis, giornalista e scrittore, Alessandro Russello, direttore de Il Corriere del Veneto e Marino Smiderle, direttore de Il Giornale di Vicenza. I giurati hanno espresso soddisfazione per l’approfondimento e la coerenza che i ragazzi hanno saputo dimostrare, senza dimenticare un ringraziamento particolare per il lavoro dei loro insegnanti, con la speranza che sappiano approfondire e rafforzare le loro competenze, perdendo spunto dal concorso per continuare ad investire in formazione.

La prima classificata Caterina Munari, autrice di “(Non) è Cosa Nostra”, propone una riflessione sulla scarsa percezione che i veneti hanno del fenomeno mafioso e sulla loro dubbia volontà di prendere atto di quanto permei la realtà economica del Nordest. Lo fa partendo da una semplice e personalissima indagine statistica condotta fra i compagni di scuola: quanti sanno chi sono stati Falcone e Borsellino? La risposta sembra scontata, ma il 22% degli intervistati non ha saputo rispondere correttamente o non ha saputo rispondere affatto. Una difficoltà che Munari mette in relazione con quella dei tanti adulti che non vogliono fare i conti con la realtà e che apre la porta a un’amara riflessione: “Se ora sono in 131 a non sapere la storia di Falcone e Borsellino, la prossima generazione in quanti saranno?”.

Matteo Cunial, secondo classificato con “Le mafie a Nordest: una presenza inquietante”, pone invece l’attenzione sul ruolo delle istituzioni e della politica, evidenziando le zone d’ombra che ancora rendono difficile il contrasto alle mafie, “favorendo la sfiducia dei cittadini e minando la credibilità del sistema democratico”. Un’analisi che auspica una maggiore attenzione per il lavoro delle forze dell’ordine e della magiastratura e che allarga lo sguardo ad un maggiore coinvolgimento della società civile.

Caterina Orso, terza classificata con il suo “Le mafie non uccidono più”, analizza il fenomeno delle mafie silenti e acculturate che permeano un Nordest che si è auto-assolto da ogni colpa, in virtù di una corsa al guadagno, ai “schei”, e che nel corso dei decenni si è trasformata in un redditizia zona grigia, perfetta per gli affari di questa mafia meno vistosa “che nella crisi identitaria del nostro tempo sa essere welfare più dello Stato stesso”.

Fabio Fontana, fondatore e CEO di Tao Technologies, dichiara: “Mi sento onorato di poter sponsorizzare anche quest’anno il Premio Giorgio Lago Juniores, iniziativa di grande valore che coltiva la memoria del grande giornalista, coinvolgendo i giovani talenti al pensiero critico e al valore della notizia vera. Il giornalismo è una professione etica da coltivare e quale modo migliore se non cominciare dai giovani?

“Anche quest’anno Banca Prealpi SanBiagio sostiene il Premio Giorgio Lago Juniores, un’iniziativa di grande valore formativo e culturale, che ha l’importante obiettivo di stimolare nei giovani lo sviluppo di un pensiero critico e di avvicinarli, in modo equilibrato, al mondo della comunicazione” sottolinea Renato Barbisan, direttore della filiale di Treviso viale Montegrappa, presente alla cerimonia di premiazione. “Come Istituto di credito vicino al territorio in cui operiamo, crediamo fermamente nell’importanza di sostenere attività culturali dall’alto valore formativo. Il giornalismo, con il suo approccio analitico, può svolgere un ruolo importante in questa prospettiva, stimolando l’interesse per i temi sociali, politici ed economici, con un approccio consapevole alla attualità, e diffondendo valori fondamentali come la cultura della legalità e il rispetto delle regole”.

Esprime grande soddisfazione Marco Almagisti, direttore del Centro Studi Regionali Giorgio Lago “Quest’anno, dalle Scuole superiori, abbiamo ricevuto numerosi validi contributi da parte di studentesse e di studenti. È un segnale incoraggiante, da cui possiamo trarre nuova linfa per il futuro. È molto importante che anche le persone più giovani mantengano viva l’attenzione nei confronti dei temi centrali della vita pubblica. In questa prospettiva, il riferimento a Giorgio Lago e alla sua lezione risulta prezioso, come prezioso è stato il suo lavoro di giornalista e direttore, sempre attento ad analizzare e comprendere quanto stava accadendo nei tanti contesti locali che compongono il variegato mondo del Nordest“.

Con l’occasione, Francesco e Paolo Chiavacci Lago, figli di Giorgio e rispettivamente vicepresidente e segretario dell’Associazione Amici di Giorgio Lago, hanno annunciato il tema della prossima edizione: “Essere o apparire: le distorsioni della società dell’immagine”, invitando i ragazzi a riflettere sul ruolo che il web e i social hanno sulla percezione di sé e sulle pesanti derive individuali e collettive che determinano.

“Già nel 1990, quando internet e i social non erano ancora entrati nelle nostre vite, nostro padre sosteneva che “Il dramma di oggi è che esiste l’apparire, non l’essere; apparire è una forma indecente”– dichiarano Francesco e Paolo, in rappresentanza dell’Associazione –. A trentacinque anni di distanza, vorremmo che fossero questi ragazzi a raccontarci come vivono la società dell’immagine della quale sono figli, loro che sono nati e cresciuti sui social e che probabilmente avranno una percezione radicalmente diversa di quelle che per noi sono distorsioni”.

(Foto: Koinè Comunicazione)
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati