Qualità della vita in Italia: Belluno prima per ricchezza e consumi, Treviso seconda fra le province “a misura di donna”

Anche quest’anno il quotidiano Il Sole 24 Ore ha pubblicato l’indagine relativa alla qualità di vita in Italia in riferimento all’anno 2022. L’indagine statistica tiene conto di novanta indicatori su base provinciale da cui emergono sei classifiche tematiche: “Ricchezza e consumi”, “Affari e lavoro”, “Demografia, società e Salute”, “Ambiente e servizi”, “Giustizia e sicurezza” e “Cultura e tempo libero”.

Belluno e Treviso sono le due province venete che spiccano a livello nazionale rispettivamente al primo posto della classifica “Ricchezza e consumi” e nell’indagine sulla qualità di vita delle donne dove la Marca trevigiana è seconda dopo Monza Brianza.

Ciascuna classifica viene stilata sulla base di 15 indicatori: nel caso di “Ricchezza e consumi” rientrano la disponibilità economica e la capacità di spesa, ma anche lo spazio abitativo, il pagamento delle fatture oltre i 30 giorni, l’inflazione di generi alimentari e bevande non alcoliche, e l’aumento dei prezzi dell’energia. Belluno brilla dunque fra le province d’Italia confermandosi quella più “tranquilla e agiata”, passando dal terzo (dati 2021) al primo posto, scalzando Milano che scende al quarto. Fra gli indicatori in cui Belluno registra la performance migliore va citato quello relativo alle riqualificazioni energetiche e al reddito di cittadinanza. Sono appena 2,9 infatti gli assegni ogni 1000 abitanti calcolati nel Bellunese.

Da questo punto di vista va bene anche Treviso, al quarto posto in Italia per minor numero di beneficiari del reddito: 3,5 assegni ogni 1000 abitanti. Sempre a Belluno va il primato in Veneto e il secondo posto nella classifica nazionale per ampiezza degli spazi abitativi. 

Guardando alla classifica “Affari e lavoro” che tiene conto di opportunità imprenditoriali e occupazionali offerte dal territorio, il Bellunese occupa il terzo posto in Italia per la minore percentuale di Neet, sigla che si riferisce ai giovani che non lavorano né studiano. 

“Demografia Società e Salute” è un altro dei sei indici generali calcolati dal Sole 24 Ore per fotografare la qualità di vita dei cittadini guardando alle condizioni di vita, di salute e ai livelli di istruzione. In questa classifica il primato nazionale va a Bologna, la migliore per numero diplomati e laureati. Per il secondo anno consecutivo il quotidiano di Confindustria dedica uno spazio particolare all’indice definito “Qualità della vita delle donne” stilato in base a 12 parametri fra i quali occupazione femminile, gap occupazionale di genere, sport femminile, tasso di violenza di genere e livello di istruzione. Treviso in questa classifica si attesta al secondo posto, sul podio in Italia fra le province “a misura di donna”.

Molto buone anche le cifre relative alla speranza di vita alla nascita, dove la Marca si posiziona al quarto posto su scala nazionale. Ma non è tutto oro se si guarda nello specifico al parametro dedicato alla medicina generale calcolato in base al numero di professionisti attivi ogni 1000 abitanti (dati di maggio 2022) dove Treviso compare solo al 104° posto.

La classifica “Ambiente e servizi” riconferma le province della pianura padana in testa fra le aree più inquinate d’Italia sulla base di dati forniti da 3BMeteo e calcolati dal Sole 24 Ore che tengono conto di giornate di sole e pioggia, umidità, ondate di calore ed eventi estremi. Qui a balzare all’occhio è nuovamente Belluno, che tuttavia si posiziona in basso alla classifica al 107° posto dopo Lodi, Cremona, Alessandria e Pavia.

Va meglio per le due province venete nell’ambito “Giustizia e sicurezza”, dove Treviso e Belluno rientrano fra le prime dieci in Italia rispettivamente al settimo e nono posto. Nel dettaglio, l’indicatore di litigiosità calcolato in base alle cause civili iscritte ogni 100 mila abitanti, è Belluno a registrare la performance migliore a livello nazionale.

Per concludere, guardando all’indice “Cultura e tempo libero” Treviso si posiziona al 41° posto seguita da Belluno al 50° secondo la graduatoria stilata sulla base di 15 indicatori fra cui il numero di spettacoli ogni 1000 abitanti, l’indice di sportività, il numero di palestre, piscine, centri benessere e stabilimenti termali ogni 10 mila abitanti, librerie ogni 100 mila abitanti – qui nello specifico Treviso è 105° -, partecipazione elettorale e amministratori comunali con meno di 40 anni.

“Questo è un riconoscimento a Belluno, ma è anche un indicatore significativo che rappresenta un segnale incoraggiante per il futuro della montagna veneta. Il podio assegnato al capoluogo bellunese per ‘ricchezza e consumi’ guarda ad un contesto più ampio e spinge ancora di più a lavorare e guardare in prospettiva, in vista dell’appuntamento delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026” afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

“Importante anche il riconoscimento assegnato alla provincia di Treviso- aggiunge Zaia – per quanto riguarda l’Indice della qualità della vita delle donne. Si tratta di un segnale significativo, che incoraggia ad impegnarsi sempre di più affinché episodi come femminicidi e maltrattamenti, oggi purtroppo ancora all’ordine del giorno, scompaiano una volta per tutte dalle pagine di cronaca”.

“Come sempre questo tipo di classifiche va analizzato a fondo, perché gli indicatori sono differenti e hanno significati diversi – commenta il presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon – ma gli indicatori, nonostante una lieve perdita rispetto al 2021, ci dicono che il nostro è un territorio dove si vive bene e dove, nonostante la crisi, teniamo alta la qualità della vita. Giustizia, Sicurezza e Pari Opportunità dimostrano ancora una volta che il lavoro di squadra delle Istituzioni premia il territorio. Il 7° posto assoluto per Giustizia e Sicurezza è ancora un ottimo risultato.

Mi piace rilevare – prosegue Marcon – che siamo all’8° posto assoluto per tasso di occupazione, 8° per le piste ciclabili, 6° per l’ecosistema urbano, 6° per il numero di bambini che praticano sport. Abbiamo perso qualche punto in ambito di affari e lavoro e di demografia e società, ma a livello regionale sono già in atto diverse politiche (da quelle per le imprese a quelle sanitarie) che sicuramente contribuiranno a colmare il gap già solo quest’anno. E non ci si lasci ingannare dall’indicatore basso delle librerie, si guardi invece all’indice di lettura: segno anche di un Sistema Bibliotecarie Provinciale in piena salute, con 92 biblioteche e 48.272 prestiti sinora, senza dimenticare la biblioteca digitale con oltre 7.000 titoli scaricabili, più di 3.500 download durante la pandemia. La Provincia di Treviso, nell’ambito delle sue competenze, è pronta a fare la propria parte”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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