Storie di Gin nell’ex Pagnossin: i distillati nati durante il lockdown protagonisti a “Love Gineration”

Francesco Pavan e Pierfilippo Tomei

Dopo Varese, Cremona e Bologna, “Love Gineration”, il festival del gin, lo scorso fine settimana ha fatto tappa anche a Treviso registrando, per la sua prima edizione nel capoluogo, oltre 5 mila presenze fra venerdì e sabato.

La manifestazione, organizzata da VALe20 di Busto Arsizio, ha messo assieme una ventina di microginerie da tutta Italia che nello spazio eventi dell’ex Pagnossin ribattezzato “Opendream” hanno trovato la vetrina ideale per incontrare appassionati da tutta la regione raccontando la propria storia e il proprio prodotto.

Cento, nel complesso, le etichette presentate al pubblico (in prevalenza giovane) in un contesto più vicino al concetto di “party” che a quello di fiera, con tanto di tatoo corner, barber shop e banchi dello street food, il tutto incalzato dalle note del dj set.

Il pubblico fra gli stand di Love Gineration, festival del gin a Treviso

Una formula divertente che ha trovato nello spazio “industrial” dell’ex fabbrica trevigiana di ceramiche la sua cornice ideale. E se il contorno piace, lo fa ancora di più la varietà di gin proposti in un momento in cui il distillato attira sempre più appassionati dal mondo del beverage in nome del “bere meno e meglio”.

“Love Gineration” non pone il focus sul gin “comune”, ma sul prodotto di micro-distillerie locali con un occhio di riguardo particolare sugli ingredienti del territorio. Nulla di meglio, dunque, che uno “shot” in purezza per apprezzare, accanto al produttore, le sfumature delle varie botaniche.

Due amici e un gin in omaggio al Prosecco

Curiosando fra i vari stand ci si imbatte in prodotti e storie che vale la pena raccontare, come quella degli opitergini Francesco Pavan e Pierfilippo Tomei, due amici d’infanzia, entrambi trentenni, che hanno fatto della propria passione per il gin un’attività imprenditoriale.

Francesco Pavan e Pierfilippo Tolomei

“GIoVE” è il loro marchio che sta per Gin of Veneto, un omaggio alla regione di provenienza – entrambi hanno studiato Economia e ora vivono a Milano – e in qualche modo anche alla loro amicizia.

“La nostra avventura inizia nel 2021 – raccontano – durante il Covid facevamo delle degustazioni di gin a distanza, ci confrontavamo, assaggiavamo, ci scambiavamo impressioni. È così che è maturata l’idea di lanciare un marchio tutto nostro che rimandasse al Veneto. Da qui la scelta di creare un gin al Prosecco con l’aggiunta di uve e foglie di glera: ci siamo armati di alambicco per fare i primi esperimenti e così abbiamo messo a punto la ricetta di GIoVE”.

Momenti di degustazione a Love Gineration

Il risultato? Un gin London Dry a base classica con ginepro, coriandolo e angelica ma con un tocco di Veneto che sta già guadagnando la sua fetta di mercato. “Lo stiamo testando in Lombardia – spiegano – come ingrediente di uno spritz bianco alternativo al classico aperitivo, preparato con Prosecco, soda e un’aggiunta di gin che gli dà la giusta carica. Il riscontro fino ad ora è ottimo e, se proprio vogliamo osare, speriamo che abbia successo nel mondo come è avvenuto per il Prosecco!”.

Davide Bortolotto

Che c’azzecca un gin con “Alice nel paese delle meraviglie”?

Se per Francesco e Pierfilippo il segreto di un buon gin sta nella passione che ci mette il produttore, per Davide Bortolotto ci vuole anche un tocco di immaginazione.

Originario di Castelfranco Veneto, Bortolotto è un altro giovane produttore, creatore nel 2019 del marchio “Stregatto”. Anche la sua avventura è il frutto del Covid, a cui alcuni hanno risposto aguzzando l’ingegno.

Davide Bortolotto

“Ero stanco del gin dozzinale da discoteca che ti fa svegliare con il mal di testa – racconta –. Da buon appassionato di gin ho deciso di cimentarmi con la sperimentazione di un prodotto nuovo, con un’anima home made. Il nome? Ho deciso di aggiungere un tocco da ‘favola’ al mio gin con un riferimento al personaggio più bizzarro di ‘Alice nel paese delle meraviglie’. Come lo Stregatto, anche il mio gin ha dei tratti insoliti – prosegue –: è un gin classico con l’aggiunta di botaniche particolari fra cui il mirtillo. Il risultato è un gin morbido da abbinare a cocktail ma da bere anche in purezza apprezzandone le varie sfumature. Il gin sta vivendo da dieci anni a questa parte un vero boom e crescerà ancora, le previsioni di vendita sono a rialzo”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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