Tragedia sulla Treviso Mare, l’ultimo saluto a Valeria Orsoni. Il padre le dedica una lettera: “Amore mio, aiutaci a scalare questa montagna di dolore”

L'ultimo saluto a Valeria Orsoni
L’ultimo saluto a Valeria Orsoni

Chiesa Votiva di Treviso gremita questo pomeriggio per i funerali di Valeria Orsoni, la giovane morta sabato scorso nel terribile schianto lungo la Treviso Mare in cui hanno perso la vita anche il fidanzato Lodovico Brunello, con lei a bordo dell’auto, e la 53enne di Asolo Dominga Orsato. Anche per le altre due vittime dell’incidente oggi è stato il giorno dell’ultimo saluto.

Valeria lascia i genitori, la mamma Marta, il papà Davide, e il fratello Alvaro, oltre ai tanti amici che oggi si sono ritrovati in Chiesa dove una folla di almeno 500 persone si è stretta attorno alla famiglia.

Almeno 500 persone al funerale di Valeria

Valeria, originaria di Castelfranco Veneto ma residente a Treviso, aveva appena 24 anni e una vita davanti. Dal 2021 lavorava all’Helmut, noto locale del capoluogo, assieme a Ludovico, conciliando lavoro e studio. La giovane infatti stava frequentando un master in Finanza all’Università Ca’ Foscari e aveva da poco superato le selezioni per coronare il suo sogno di diventare hostess per la compagnia aerea Emirates.

“Siamo costernati, non troviamo un senso a questo dolore, perché può mai esistere un dolore più grande della perdita di un figlio?“. Così Davide Orsoni, padre di Valeria, che con il cuore in mano ha letto una lettera piena d’amore alla figlia. “Non abbiamo rimorsi, l’abbiamo assecondata nei suoi sogni, nei suoi desideri, dandole ogni opportunità di crescita. Era il nostro orgoglio, una ragazza semplice, educata, responsabile e divertente: era un capolavoro. Lo so che mi guardi da lassù per dirmi ‘papà, la stai tirando lunga’. È vero

amore mio, non so come faremo a vivere senza di te, senza pensare a quello che avresti potuto diventare, a quello che avresti potuto fare. Hai vissuto appena 24 anni, ma la tua vita è stata intensa e felice, e hai donato dolcezza e allegria a tante persone.

La vita però non si misura solo in anni, e sono tanti i casi di persone vissute poco ma che hanno lasciato tracce indelebili della loro esistenza. Piccola mia, ora devo scalare la montagna più alta che mi sia mai trovato di fronte, ma non sono equipaggiato. Mandami un segnale quando credi che stia perdendo il cammino”.

Anche mamma Marta, in spagnolo e italiano, ha letto un pensiero per la figlia, con gli occhi gonfi di lacrime e la voce rotta dal pianto: “Mi hija, avevi gli occhi profondi e curiosi, di chi vuole scoprire il mondo. Il treno della tua vita si è fermato di colpo e il nostro cuore si è spezzato”. 

È toccato poi al fratello di Valieria, Alvaro, leggere le sue righe d’addio all’amata sorella: “Eravamo un duo perfetto, cercherò la tua risata costantemente, coltiverò il tuo ricordo, ti voglio un bene infinito sorellina mia”.

Breve ma densa di significato l’omelia del parroco di Santa Maria Ausiliatrice Don Paolo Pigozzo che dopo aver citato anche le altre due vittime dell’incidente si è concentrato sulla ricerca del senso di fronte al dolore per una giovane vita spezzata.

“Il dolore rischia di chiudere il cuore, e di trasformare il ricordo in nostalgia, mentre dovremmo farne un atto di affidamento alla preghiera. Valeria sarà accanto a voi, in ogni vostro passo: nella dimensione dell’amore, dove non c’è tempo e spazio lei continuerà ad illuminare le vostre vite”.

Al termine della celebrazione gli amici, alcuni giunti anche dall’estero per l’ultimo saluto alla ragazza, si sono avvicinati alla bara, riponendo sul feretro, fiori, omaggi e biglietti”.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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