Treviso città “cardioprotetta”: sette defibrillatori installati lungo la Restera in memoria del piccolo Carlo Alberto Conte

La Fondazione Ometto ha donato al Comune di Treviso sette defibrillatori posizionati ogni 650 metri dal ponte dell'Università ai successivi 3,5 km di passeggiata lungo il Sile
La Fondazione Ometto ha donato al Comune di Treviso sette defibrillatori posizionati ogni 650 metri dal ponte dell’Università ai successivi 3,5 km di passeggiata lungo il Sile

La Restera luogo “cardioprotetto”. La Fondazione Ometto ha donato al Comune di Treviso sette defibrillatori posizionati ogni 650 metri dal ponte dell’Università ai successivi 3,5 km di passeggiata lungo il Sile.

L’iniziativa della Fondazione si inserisce nel progetto “Piccolo Principe” nato in memoria di Carlo Alberto Conte, 12enne padovano, piccola promessa delle Fiamme Oro, morto a gennaio 2022 in seguito al malore che lo colpì durante una corsa campestre a Vittorio Veneto. Il progetto tra le sue finalità ha proprio l’installazione di questi dispositivi salvavita in luoghi di sport e la raccolta di fondi per la ricerca sulle morti improvvise da arresto cardiaco nei giovani.

Alla consegna ufficiale dei dispositivi erano presenti, venerdì pomeriggio, lungo l’alzaia i genitori di Carlo Alberto, i rappresentati dell’amministrazione comunale, il primario di cardiologia dell’Ospedale Ca’ Foncello Giuseppe Minniti e la direttrice del Suem di Treviso Marialuisa Ferramosca, oltre ad una delegazione delle Fiamme Oro Padova.

“Ringrazio i genitori di Carlo Alberto – ha commentato il sindaco Mario Conte – che hanno saputo trasformare un dolore immenso in slancio positivo per fare del bene al prossimo. Oggi scopriamo questi defibrillatori con la speranza che non servano mai, ma allo stesso tempo con la consapevolezza che questo luogo frequentato da famiglie, bambini e jogger, da oggi sarà un luogo più sicuro”.

Non solo i defibrillatori, come ricordato dall’assessore ai Lavori Pubblici Sandro Zampese: “la Fondazione Ometto ha donato anche la colonnina e la camera di termoregolazione, ora starà al Comune e ai cittadini prendersi cura di questi dispositivi che non sono facili da installare in un luogo pubblico”. Concorda l’assessore all’Ambiente Alessandro Manera, “non è semplice la gestione dei defibrillatori in ambito pubblico, quello posto oggi è un ulteriore e importante tassello nell’ambito della prevenzione che il Comune ha fatto partire dalle scuole medie, dove sono stati avviati corsi di primo intervento con gli operatori del Suem”.

“Con il progetto ‘Piccolo Principe’ seguo le orme di mio figlio che era sempre pronto a dare una mano agli altri – ha detto Valentina Ometto, mamma di Carlo Alberto Conte e presidente della Fondazione Ometto dedicata a Luca, fratello di Valentina, stroncato nel 2016 da un tumore cerebrale – . Mi spronava a fare sempre di più per la Fondazione. Mi auguro che Treviso possa diventare un modello di città cardioprotetta”.

“Siamo legatissimi a Treviso – ha raccontato Dino Massimiliano Conte, papà di Carlo Alberto, il piccolo che dopo l’arresto cardiaco venne trasportato al Ca’ Foncello dove morì nonostante tutti i tentativi fatti per salvarlo – . La città ci ha accolti e ha vissuto con noi il dolore. Lo staff medico ha fatto tutto il possibile e noi gli saremmo sempre grati per questo”.

Fu proprio Giuseppe Minniti, direttore della cardiochirurgia dell’ospedale Ca’ Fondello a prendere subito in carico Carlo Alberto. “Molte patologie che possono predisporre all’arresto cardiaco nei giovani sono state identificate, ma purtroppo ancora tante sfuggono alla possibilità di individuazione – ha commentato – ; per questo è fondamentale proseguire nella ricerca che avviene anche grazie all’apporto di iniziative come il progetto ‘Piccolo Principe'”.

“Sono il Italia ogni anno si verificano 60 mila casi di arresto cardiaco – ha sottolineato la dottoressa Marialuisa Ferramosca, direttrice del Suem Treviso – . L’uso tempestivo del defibrillatore e le manovre di rianimazione fanno la differenza tra la vita e la morte. Nella provincia di Treviso sono presenti in totale 450 defibrillatori, di cui 60 solo in città: 40 nelle strutture sanitarie e 20 nei luoghi pubblici”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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