Treviso, è morto l’atleta 12enne colpito domenica da arresto cardiaco al Cross Città della Vittoria. Comunità sotto choc. Il cordoglio di Zaia

Non ce l’ha fatta Carlo Alberto Conte, il ragazzo padovano di 12 anni che era ricoverato all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso dalla tarda mattinata di domenica dopo essere stato colpito da arresto cardiaco mentre gareggiava al Cross “Città della Vittoria” nei prati dell’Area Fenderl a Vittorio Veneto: è morto nel pomeriggio di ieri martedì.

La competizione, che voleva rappresentare anche un momento di ripartenza dello sport e della socialità in questo difficile periodo pandemico, e che ha visto al via più di mille atleti, è stata invece teatro di una tragedia. A poche centinaia di metri dal traguardo il dodicenne, che gareggiava per le Fiamme Oro Padova, è crollato a terra.

E’ stato prontamente preso in cura dai soccorritori presenti sul posto e dal medico di gara (qui l’articolo), che si sono alternati nelle operazioni di rianimazione e che lo hanno consegnato vivo, anche se non cosciente, ai sanitari del Suem 118 nel frattempo arrivati a Vittorio Veneto con l’elicottero, che ha trasportato il ragazzo all’ospedale del capoluogo, dove è stato subito ricoverato nella terapia intensiva cardiochirurgica.

Carlo Alberto ha lottato con ogni forza, sostenuto dalle preghiere e dagli incoraggiamenti di tutta la comunità, per riprendersi, ma già nella mattinata odierna le sue condizioni venivano definite molto critiche. Nel tardo pomeriggio di martedì, l’azienda sanitaria trevigiana è stata costretta a dichiarare conclusa la procedura di accertamento del decesso del giovanissimo paziente.

L’Ulss 2 si è detta “vicina alla famiglia in questo momento di grande dolore”, così come tutte le persone che hanno seguito con un misto di apprensione e speranza il malore del 12enne studente e atleta padovano e i tentativi di salvarlo.

“Carlo Alberto non ce l’ha fatta. Un dolore straziante, che provo assieme a tutta la comunità veneta, al mondo dello sport. Mi unisco in un forte e solidale abbraccio alla mamma e al papà, a tutta la famiglia, ai suoi tanti amici, a tutti coloro che in soli 12 anni di vita lo hanno amato e apprezzato. A volte la vita ci mette di fronte a situazioni difficili, se non impossibili, da accettare”.

Con queste parole il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha espresso il proprio cordoglio per la morte del giovanissimo atleta Carlo Alberto Conte.

“Il dolore – aggiunge Zaia – è ancora più grande, perché in queste ore abbiamo sperato che i soccorsi efficienti e immediati e l’impegno dei bravi medici dell’Ospedale Cà Foncello potessero ridare la vita a Carlo Alberto”.

“Così non è stato – conclude Zaia – perché a volte la vita ci propone prove inspiegabili, dolori insopportabili, incredulità di fronte a una situazione che non può essere così tragica”. 

(Foto: archivio Qdpnews.it)
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