“Vi racconto cos’è la depressione post parto”: dall’esperienza di Chiara la nascita del progetto “Parola di mamma” 

Da sinistra: Giulia Angelon, Silvia Pavan (Spazio Donna Treviso), la dottoressa Mariangela Spano e Chiara Scattolin

Una gravidanza serena, un parto veloce e poi la gioia di stringere fra le braccia il suo primo figlio. La maternità di Chiara Scattolin è iniziata così, con tutte le premesse di una storia felice. Appena pochi giorni dopo aver dato alla luce Edoardo, che oggi ha due anni, qualcosa dentro di lei è cambiato, e la gioia ha lasciato spazio a un dolore interiore profondo e intangibile: la depressione post partum.

“Mi sentivo ‘strana’ – racconta – stava emergendo una Chiara che non conoscevo. Ero spaesata, eccessivamente preoccupata e sconvolta di fronte ad un cambio di vita che sembrava più grande di me”. 

Si stima che dal 15 fino al 40% delle neomamme sia a rischio di depressione post partum, una condizione che getta la donna in una sofferenza profonda che se non diagnosticata può portare a stati depressivi permanenti. Riconoscere il problema e chiedere aiuto professionale, superando lo stigma che pesa sulla malattia mentale, è un primo passo fondamentale verso la guarigione che ancora tante, troppe donne non riescono a fare. 

“Se oggi sono qui a parlarne è perché voglio far capire alle altre mamme quanto sia importante agire subito. Io ce l’ho fatta ma è un passo davvero difficile da compiere”. Dopo aver chiesto aiuto all’ostetrica del consultorio Chiara è entrata in contatto con la dottoressa Mariangela Spano, dirigente medico psichiatra e responsabile dell’ambulatorio depressione post-parto Sirio attivo al Dipartimento di Salute Mentale dell’Ulss 2.

“Da quel momento è iniziato un percorso duro – prosegue – Mi ritengo una persona di larghe vedute, eppure allora mi sono accorta di quanto fossi piena di pregiudizi sul tema della salute mentale. Ero diffidente nel rivolgermi ad uno psichiatra, solo a dirlo mi spaventava visto che nell’immaginario comune è ‘il medico dei pazzi’. Poi man mano la diffidenza se n’è andata: ho trovato dei professionisti di alto livello, presenti e comprensivi che mi hanno avviata verso la guarigione. In un secondo momento ho iniziato un percorso di psicoterapia che è stato essenziale e che mi ha dato nuove consapevolezze per affrontare la depressione”. 

Il senso di solitudine e l’incomprensione da parte degli altri sono alcuni dei tratti caratteristici della depressione post partum. “Mio marito, la mia famiglia e i miei amici mi hanno inondata d’amore, eppure mi sentivo profondamente sola e incompresa di fronte ad una sofferenza che è impossibile descrivere. Alcuni mi dicevano: ‘non ti manca niente, hai un marito che ti ama, un lavoro, non hai motivo di essere triste’, come se si trattasse di una banale tristezza. La depressione, che sia post parto ma anche di altro tipo, ti getta in uno stato di inquietudine e di angoscia difficile da comprendere e l’unica via d’uscita sta nell’affidarsi ai medici”. 

Dal dolore alla nascita del progetto “Parola di mamma” 

Appena Chiara ha iniziato a scorgere “la luce alla fine del tunnel” si è attivata per condividere con altre donne la sua esperienza. Il dolore è diventato così la scintilla per dare vita al progetto corale “Parola di mamma” nato dalla collaborazione fra il Comune di Treviso, con i servizi comunali Spazio Donna e Spazio Famiglia e la biblioteca BRat, l’Ulss2 Marca Trevigiana con il Centro di Salute Mentale di Treviso, con il supporto della dottoressa Mariangela Spano e del dottor Stefano Sanzovo, il Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Ca’ Foncello, il Consultorio Familiare IAFC e l’associazione Rocking Motion.

Rocking Motion è l’associazione di promozione sociale nata a Treviso nel 2015 e presieduta da Giulia Angelon che fin da subito ha accolto l’iniziativa di Chiara con la prospettiva di ‘metterla in rete’. “Le nostre progettualità si articolano prevalentemente in due settori: quello dell’innovazione sociale e ambientale – sottolinea Angelon – A livello operativo noi ci muoviamo sempre costruendo delle reti quindi creando partnership con il mondo della pubblica amministrazione ma anche con privati: il lavoro di squadra è un valore aggiunto”.

È così che dal mese scorso ogni giovedì mattina dalle 10 alle 11.30 la biblioteca BRaT di piazza Rinaldi ospita un incontro settimanale dedicato alle mamme, uno spazio a libero accesso e senza obbligo di iscrizione e di frequenza costante dove le donne possono sentirsi accolte e dove condividere le proprie esperienze, senza sentirsi giudicate. (Per informazioni: tel. 340 1000864 spaziofamiglia@comune.treviso.it).

“Quando stavo male – conclude Chiara Scattolin – mi è mancato il confronto con altre mamme, le uniche che avrebbero potuto capire a fondo come mi sentivo. Frequentando il Centro di Salute Mentale infatti ho scoperto un mondo sommerso e silenzioso di donne che soffrono di depressione post partum. Con ‘Parola di mamma’ grazie a Rocking Motion e alla sensibilità del Comune di Treviso e dell’Ulss2, si è creato uno spazio di dialogo dove le mamme possono parlare senza vergogna del loro stato d’animo: riuscire con questa iniziativa ad aiutarne anche solo una sarebbe già un grande risultato”.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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