Festa per il pensionamento del professor Alberto Raffaelli, protagonista della crescita della Dieffe: “Hai creduto nelle potenzialità della nostra scuola”

Ieri, sabato 14 gennaio, la Scuola di Ristorazione Dieffe di Valdobbiadene ha ospitato il pranzo per festeggiare il pensionamento del professor Alberto Raffaelli, per anni dirigente scolastico dell’istituto.

È anche grazie al suo impegno e alla sua determinazione se la scuola di ristorazione valdobbiadenese è cresciuta così tanto nel tempo, superando i problemi per la mancanza di una sede ufficiale e spostandosi nel 2018 nell’ex Filanda Piva grazie alla famiglia di Giancarlo Moretti Polegato e alla Regione Veneto (qui l’articolo).

Prima del trasferimento nel nuovo edificio, i ragazzi e gli insegnanti della Dieffe hanno fatto lezione per un periodo a San Pietro di Barbozza, nell’albergo-ristorante Alla Torre e in alcuni locali della Villa dei Cedri a Valdobbiadene.

Anni difficili, raccontati con un pizzico di ironia dallo stesso Raffaelli durante la festa alla quale hanno partecipato i docenti e i dirigenti della Dieffe, i familiari, gli amici, alcuni rappresentanti delle cantine di Valdobbiadene e del territorio, il dirigente scolastico dell’Isiss “Giuseppe Verdi”, Giuliana Barazzuol, insieme alle autorità: il sindaco Luciano Fregonese, l’assessore valdobbiadenese e vicepresidente della Provincia di Treviso Martina Bertelle, l’assessore regionale all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro Elena Donazzan e il consigliere regionale Tommaso Razzolini.

Durante il pranzo il professor Raffaelli ha parlato di tutte le avventure professionali che ha affrontato nella sua vita, prima di approdare nel mondo della scuola partendo dalla provincia di Trento: dal manutentore al forestale, senza dimenticare il periodo in cui ha diretto importanti strutture alberghiere nel Nord Italia e in Svizzera.

Quando iniziò a lavorare nel mondo delle scuole professionali, partendo da un istituto veneto che formava elettricisti, ebbe l’intuizione di investire nel settore della ristorazione, che da sempre lo aveva attratto e incuriosito.

Tra le sue “creazioni” anche il Festival Nazionale dell’Innovazione Scolastica, che negli ultimi due anni ha portato a Valdobbiadene centinaia di insegnanti e dirigenti scolastici da tutte le Regioni d’Italia, oltre al ministro dell’Istruzione.

I docenti della Dieffe hanno voluto fare un regalo davvero speciale al loro “preside emerito”: un video dove professori, studenti e amici hanno indossato dei baffi finti, in omaggio ad uno dei segni distintivi di Raffaelli, con un saluto o un pensiero per questo nuovo capitolo della sua vita.

Un momento commovente che si è aggiunto ai brindisi e al discorso con il quale il professor Raffaelli ha voluto ringraziare tutti gli amici, per lui non solamente dei colleghi, che ha incontrato nel suo cammino professionale.

“Abbiamo festeggiato l’importante traguardo della pensione raggiunto dal professor Alberto Raffaelli – commentano dalla Dieffe -, storico dirigente scolastico della nostra scuola. Dobbiamo molto al professor Raffaelli per aver sempre creduto nelle infinite potenzialità della nostra scuola e nelle capacità dei nostri studenti, ai quali ha voluto bene. Non mancheranno le occasioni per rivedere il nostro ‘preside emerito’, che continuerà a collaborare con noi grazie al Festival Nazionale dell’Innovazione Scolastica e ad altri interessanti progetti legati al mondo dell’educazione dei nostri ragazzi. Una parola è troppa e due sono poche: grazie Alberto!”.

Ora la Dieffe ha un nuovo dirigente scolastico: il professor Paolo Andreolli, per anni docente di italiano, storia e religione nella scuola di ristorazione valdobbiadenese.

Raffaelli continuerà ad avere rapporti con Valdobbiadene: prosegue infatti il suo impegno nell’organizzazione del Festival Nazionale dell’Innovazione Scolastica, con la terza edizione prevista a settembre 2023, senza dimenticare la sua attività di scrittore e di esperto nel settore dell’educazione dei giovani che scelgono la formazione professionale.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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