Ha fatto letteralmente il giro del web e dei media nazionali la storia della cerva che ieri mattina, dopo aver sfondato la vetrata di ingresso del municipio di Valdobbiadene, è entrata negli uffici al primo piano dell’edificio (qui l’articolo).
In paese non si parla d’altro e non sono mancati meme, caricature e fotomontaggi che hanno come protagonista la cerva che, nonostante il forte impatto contro il vetro, non si è ferita gravemente e dopo poche ore è stata rimessa in libertà.
Nel territorio valdobbiadenese, che vanta ambienti naturali molto diversi tra loro, dalle zone vicino al fiume Piave alla montagna passando per le colline Patrimonio dell’Umanità, non mancano certamente gli incontri con gli animali, anche se è la prima volta che capita una cosa del genere.
Fortunatamente non ci sono state conseguenze per le persone che si trovavano sul posto e l’unico danno da sistemare riguarda la rottura della vetrata, senza dimenticare le spese per la pulizia delle pareti e dei vetri sporcati dal sangue dell’animale ferito.
È risultato fondamentale il contributo del Cras (Centro Recupero Animali Selvatici) di Treviso, che è stato contattato per l’emergenza e ha provveduto al recupero della cerva con l’ausilio della Polizia Provinciale di Treviso e dei Carabinieri Forestali di Valdobbiadene.
L’intervento è stato immediato e la salvezza della cerva è stata garantita da uno dei veterinari del Cras, la dottoressa Annapaola Vecchiato della Clinica San Martino di Crocetta del Montello.
Gli interventi sulla fauna selvatica vengono eseguiti dai veterinari convenzionati con il Cras di Treviso e non dall’azienda sanitaria locale: ieri, con tecnica e preparazione, la cerva è stata immobilizzata e sedata per appurarne lo stato di salute e per mantenere in sicurezza i cittadini che si erano riuniti in massa per seguire lo strano e imprevedibile evento.
“Non ci sono stati danni a cose o persone – spiegano dal Cras di Treviso -Trasferita in montagna, la veterinaria Annapaola ha provveduto alla medicazione di due lievi ferite e la squadra di recupero, con la responsabile Iris Moneta e la veterinaria, ha atteso il risveglio dell’animale affinché il suo ritorno in natura fosse tutelato e sicuro”.
(Foto: per concessione del Cras di Treviso).
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