Racconti di solidarietà dal Guicciardini, l’incontro tra una donna ucraina di Valdobbiadene e una connazionale scappata con i nipotini dalla guerra

In questi giorni sono tanti gli episodi di solidarietà da tutta l’Alta Marca Trevigiana nei confronti del popolo ucraino.

I trevigiani hanno dimostrato di avere un grande cuore ed è difficile contare tutte le iniziative di associazioni, parrocchie, Comuni e singoli cittadini per raccogliere cibo, medicinali, prodotti per l’igiene e giocattoli da destinare ai profughi che scappano dalla guerra o ai soldati impegnati nel conflitto armato contro l’esercito russo.

Ieri sono arrivati i primi 14 profughi nel Covid Hotel di Valdobbiadene e in poche ore, come ha documentato il sindaco Luciano Fregonese, tante persone hanno contattato il Comune per fare delle donazioni (qui l’articolo).

Avrò ricevuto almeno 50 mail – spiegava ieri sera Fregonese -, altrettanti messaggi e telefonate di persone che si sono offerte per portare generi di prima necessità, giochi per bambini, pannolini, culle, passeggini e prodotti per l’igiene personale da consegnare alle donne e ai bambini ucraini arrivati al Guicciardini. È incredibile vedere come in poche ore si sia mossa tutta questa solidarietà”.

Ieri pomeriggio è stato toccante l’incontro tra una donna ucraina che vive a Valdobbiadene, arrivata al Guicciardini per portare qualche dolcetto per i bambini ospitati all’interno della struttura, e una connazionale che abita a Caserta e che era giunta al confine polacco per aiutare la sua famiglia ad uscire dall’Ucraina in guerra.

“Ho portato quello che potevo per queste persone – ha affermato commossa la donna residente a Valdobbiadene – Mi piange il cuore se penso a quello che sta succedendo nel mio Paese. Quante donne e bambini stanno scappando dall’Ucraina nella quale continuano a combattere i nostri soldati. È terribile, non avrei mai pensato che si potesse arrivare a tutto questo”.

“Io abito nella Regione Campania e ora sono qui con i miei nipotini che sono andata a prendere al confine con la Polonia – ha spiegato l’altra signora – Sono partiti in una situazione emergenziale da casa loro, hanno preso un treno affollato e hanno avuto molti ritardi a causa dei bombardamenti. Per fortuna abbiamo dei parenti, che abitano vicino alla frontiera, che sono riusciti ad aiutarli”.

“Io li ho raggiunti ed ho aspettato con ansia di riabbracciarli – conclude – In Polonia la gente è meravigliosa e sta aiutando molti profughi che scappano. I volontari lavorano benissimo, non posso dire nulla. Anche gli autisti dei taxi ci hanno dato una mano senza chiederci soldi. Noi abbiamo portato i nostri vestiti ma, se qualcuno vuole aiutarci, abbiamo bisogno di prodotti per l’igiene del corpo, detersivi e giocattoli per i bambini”.

Chi volesse donare qualcosa può scrivere una mail all’indirizzo di posta elettronica sindaco@comune.valdobbiadene.tv.it per avere tutte le informazioni sui punti di raccolta.

In queste ore, per evitare di portare cose che non servono, è stata diffusa anche una lista di beni di cui hanno bisogno i bambini e le donne ospitati al Guicciardini: shampoo, balsami, dentifrici, giocattoli e quaderni (per studiare e disegnare).

C’è bisogno anche di scarpe: Giulia 4 anni (scarpe numero 25), Polina 10 anni (scarpe numero 33), Eugenio 10 anni (scarpe numero 34), scarpe per donne (numero 37-38), ciabatte (numero 37), Anna 12 anni (scarpe numero 36-37), Darina 7-8 anni (scarpe numero 34), Maia Snata 3 anni (scarpe numero 26 e giacca), Oleksiy 5-6 anni (scarpe numero 28 e giacca), Irina 11 anni (scarpe numero 36), Vika (ciabatte numero 37), Svitlana (ciabatte numero 38) e Sofia 13 anni (scarpe sportive numero 39-40, calzini e pantaloni).

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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