Boato a Venezia da “bang sonico”: un caccia ha superato la barriera del suono

Boato a Venezia, poco prima delle 16 di oggi lunedì: nella città lagunare, e in alcune aree della terraferma, si è sentito un forte rumore che ha fatto tremare i vetri di case e palazzi.

Non si è trattato di un’esplosione, come in un primo momento poteva sembrare: un caccia Eurofighter F-2000A del 51° Stormo dell’Aeronautica Militare di Istrana, nel corso di un’esercitazione di volo pianificata, ha superato la barriera del suono, generando il cosiddetto “bang sonico”.

L’intervista al colonnello Emanuele Chiadroni per i 100 anni dell’Aereonautica Militare – servizio a cura di Simone Masetto

Nello specifico, si trattava di un volo regolarmente autorizzato, nel rispetto delle regole in vigore. Un’attività rientrante nel programma di esercitazioni per il “mantenimento della prontezza operativa” dei Reparti, impegnati nella difesa dello spazio aereo nazionale.

Il volo è stato effettuato secondo la quota e le velocità previste, in alcune aree appositamente create per i voli supersonici.

Nonostante il rispetto di tutte le regole, il boato è stato avvertito a causa del vento e della temperatura odierna, che hanno così amplificato la propagazione dell’onda d’urto.

Il Comune di Venezia ha diffuso sui propri canali web e social un messaggio per spiegare l’accaduto, al fine di tranquillizzare la popolazione, riportando quanto rilevato dalla Centrale operativa della Polizia locale lagunare.

L’Aeronautica Militare assicura la sorveglianza dello spazio aereo nazionale 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, con un sistema di difesa integrato, fin dal tempo di pace, con quello degli altri Paesi appartenenti alla NATO.

Per consolidare tutte le varie operazioni con gli altri paesi appartenenti all’Alleanza nei giorni scorsi la base trevigiana ha ospitato la Poggio Dart 2023” esercitazione organizzata e condotta sotto la regia del Deployable Air Command and Control Centre (DACCC) di Poggio Renatico, Ferrara, con l’obiettivo di consolidare la prontezza e la capacità della NATO nel fronteggiare e rispondere con immediatezza a possibili minacce provenienti dal fianco sud dell’alleanza. All’appuntamento hanno partecipato anche velivoli ed equipaggi turchi e americani.

La difesa dello spazio aereo nazionale, oltre che dal 51° Stormo di Istrana è garantita dal 4° Stormo di Grosseto, dal 36° Stormo di Gioia del Colle (Ba), dal 37° Stormo di Trapani con velivoli Eurofighter e dal 32° Stormo di stanza ad Amendola (Fg) con caccia F-35A. Per altri sei mesi, a causa dei lavori di rifacimento della pista di atterraggio la base toscana non è operativa e per questo motivo la difesa aerea dell’Italia del Nord e della Slovenia è a carico esclusivamente della base trevigiana.

Una decina di giorni fa, un pilota civile è decollato a bordo di un piccolo aereo senza aver compilato il piano di volo e senza parlare alla radio. Questo strano comportamento ha creato uno stato di allerta e per questo motivo dalla base d’Istrana si sono alzati in volo gli Eurofighter che hanno eseguito il settimo Scramble dall’inizio dell’anno, ovvero quello che in gergo militare indica il decollo di un caccia per intercettare e identificare un velivolo sconosciuto,

(Foto: 51° Stormo di Istrana).
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