Il Comune di Vidor contrario alle casse di espansione sul tratto Crocetta – Vidor, sì invece al “Contratto di Fiume”

La scorsa settimana il gruppo di opposizione del comune di Vidor “Comune in Rete” aveva presentato al sindaco un’interrogazione sul progetto delle “Casse di espansione sulle Grave di Ciano”, che prevede la realizzazione di quattro casse di espansione per la laminazione delle piene del Piave.

La minoranza chiedeva quale fosse la posizione della maggioranza, considerato che le Grave di Ciano fanno parte dei siti protetti a livello europeo da Rete Natura 2000, che il progetto preliminare prevede che alcune opere siano costruite nel territorio del comune di Vidor, che l’area interessata dall’intervento si sovrappone al tracciato previsto per il nuovo ponte, che il comune di Crocetta del Montello si è dimostrato contrario alla realizzazione delle casse di espansione e anche vari comuni della destra Piave appoggiano la posizione di Crocetta, .

L’amministrazione Bailo, dopo aver valutato la documentazione, ha espresso un secco no al progetto: “Il progetto relativo alle casse di espansione di Ciano del Montello, così come previsto dal piano regionale per le emergenze alluvionali, andrebbe a interessare tutto il tratto del Fiume Sacro alla Patria che va da Covolo di Pederobba fino a Crocetta del Montello nella sua frazione di Ciano, avrebbe un costo stimato di 55 milioni di euro ed interesserebbe importanti luoghi della memoria storica e paesaggistica del nostro territorio“.

Progetto casse espansione

Ieri, lunedì 15 febbraio, la giunta ha approvato all’unanimità la delibera proposta dal comune di Crocetta a tutti i comuni limitrofi per realizzare, come suggerito anche dal Ministero dell’ambiente, il “Contratto di Fiume”, strumento da privilegiare anche secondo le linee guida della Comunità Europea: “La proposta di firmare un Contratto di Fiume è di certo un’alternativa decisamente meno impattante sia da un punto di vista ambientale e paesaggistico, sia da un punto di vista economico” dice l’amministrazione Mario Bailo.

“Non possiamo pensare di risolvere il problema delle piene del Piave mettendo a rischio un intero ecosistema e creando degli sconvolgimenti geologici, che andrebbero a insistere sulla roccia carsica del Montello con pericolose infiltrazioni d’acqua e gravi problemi di dissesto idraulico su tutto il territorio – afferma il sindaco Mario Bailo -. Siamo disponibili a cercare delle proposte alternative per evitare di concentrare il rischio in un unico territorio. Un’operazione condivisa tra i vari comuni potrebbe garantire una maggiore sicurezza lungo tutta l’asta del fiume senza penalizzare un’area limitata, specialmente considerando che, da sola, quest’opera non andrà a garantire l’incolumità dei residenti delle aree golenali del basso Piave”.

È impensabile cancellare la bellezza dei luoghi in cui “La Piave” bagna il territorio di Vidor, perdere la veduta dalla millenaria Abbazia Benedettina o il nostro amato Sghirlo con il Passo Barca e sprecare l’opportunità di uno sviluppo turistico sostenibile dei nostri luoghi – puntalizza Bailo -, a maggior ragione da quando l’area è diventata Patrimonio Unesco. Non trascurando che verrebbero coinvolti anche altri siti storici e naturalistici come l’Isola dei Morti e le Fontane Bianche”.

“Con il Contratto di Fiume, che non è altro che un patto tra tutti i comuni rivieraschi in cui ognuno si impegna alla pulizia del greto del Piave e al mantenimento del suo corso libero da ostacoli, possiamo mantenere intatto il delicato ecosistema del Piave e il suo valore storico, garantendo il corretto deflusso delle acque in caso di piena. Come amministrazione di Vidor ci impegniamo a garantire con il massimo impegno e determinazione la salvaguardia del fiume Piave e di tutto il nostro bellissimo territorio” conclude il primo cittadino Mario Bailo.

 

(Fonte: Antonella Callegaro © Qdpnews.it).
(Foto: Comune di Vidor).
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