Isteria, alcolismo, deliri, paranoie: la malattia mentale nella Grande Guerra secondo le autrici de “La mente e la trincea”

Isteria, alcolismo, deliri, paranoie: la malattia mentale nella Grande Guerra secondo le autrici de “La mente e la trincea”

Grande partecipazione sabato pomeriggio 13 aprile nell’Abbazia di Santa Bona a Vidor, per l’incontro con le autrici del libro intitolato: “La mente e la trincea”, che affronta il problema della malattia mentale durante il periodo della Grande Guerra e in particolare si sofferma sul manicomio di San Servolo nella laguna Veneziana.

L’emersione della follia affiora come reale e vasto problema socio-politico durante il periodo della Prima Guerra Mondiale” – recita la copertina.

Questo libro è frutto di un minuzioso lavoro di madre e figlia, accomunate dalla stessa passione per la storia: Giulia Gallon, 43 anni, laureata in Scienze Politiche, Scienze Motorie e posturologa, titolare della palestra Bodystarfit di Vidor e sua mamma Mara Conte, 63 anni di Valdobbiadene, che ha lavorato nel sociale. Giulia, infatti, fin da bambina sentiva i racconti della nonna materna che aveva lavorato alla Casa di Salute Femminile valdobbiadenese e Mara la portava nei luoghi vicini della Grande Guerra, raccontando storie e suggestioni del periodo, visto che, a sua volta, è cresciuta con i racconti dei suoi nonni sui Fanti, sugli Alpini, le loro parate e le loro canzoni.

Anni dopo, Giulia aveva perciò scelto questo argomento per la sua tesi di laurea e in seguito è nato in lei il desiderio di trasformare il suo approfondimento in un libro, per raccontare le storie di tante persone affinché tutto ciò venisse fatto conoscere e non andasse perso nel tempo. Il testo porta inevitabilmente il lettore a intuire forti analogie con altri momenti storici e con il presente, quasi a rappresentare un monito affinché la storia non debba ripetersi.

Durante la presentazione, con il supporto di Camilla Conte, le autrici hanno relazionato e letto alcune pagine con i passaggi fondamentali del libro.

L’opera si compone di una parte introduttiva dove sono analizzate le origini della tematica parlando delle peculiarità legate al concetto di follia nel contesto della guerra moderna. La narrazione prosegue con un excursus sulle principali malattie emerse nel periodo bellico (ad esempio l’isteria, lo shell shock, l’alcolismo, la demenza precoce, il delirio, la paranoia) e sulle cure sperimentate.

Il corpo centrale si basa sull’analisi di casi clinici raccolti nel manicomio di San Servolo attraverso le sue cartelle cliniche, riportando alcuni casi interessanti (come la simulazione, la psicosi paranoide, le allucinazioni acustiche, le sordità da scoppio di granata, i disturbi viscerali psiconevrotici ecc.). La parte finale dà rilievo al pesante retaggio lasciato dalla guerra sulla collettività tramite storie di persone e reduci del luogo, raccolte dalla loro diretta testimonianza o dalle parole di cari e conoscenti.

Per recuperare le informazioni, le autrici hanno svolto un’accurata ricerca, basata sulla Rivista Sperimentale di Freniatria, il più antico periodico scientifico italiano di psichiatria (del 1875), e sul materiale clinico di San Servolo.

Ha partecipato all’incontro, in divisa d’epoca, una rappresentanza del gruppo di rievocazione storica Sentinelle del Lagazuoi con sede a Conegliano, di cui fa parte anche Mara, ed era presente l’editore Gino Rossato.

L’evento si è concluso con la lettura di una poesia datata 1916 e ancora incisa su una targa alla Tofana di Rozes, galleria del Castelletto: “Tutti avevano la faccia del Cristo Nella livida aureola dell’elmetto Tutti portavano l’insegna del supplizio Nella Croce della Baionetta E nelle tasche il pane dell’ultima cena E nella gola il pianto dell’ultimo addio.” (Tofana di Rozes, Galleria del Castelletto – 1916).

Un ringraziamento è andato all’amministrazione comunale, alla Biblioteca di Vidor e al proprietario dell’Abbazia Giulio Da Sacco per aver messo a disposizione il luogo di importanza storica per la manifestazione e che, visto il successo dell’incontro ed il valore dell’argomento trattato, ha lanciato alle autrici l’idea di organizzare altri incontri, coinvolgendo anche le scuole superiori per far conoscere alle generazioni future la storia e questo tema poco trattato. All’evento è seguito un momento conviviale, curato dallo staff di Monica Zannoni del Bar Giardino di Vidor nella suggestiva terrazza dell’Abbazia affacciata sul Sacro Fiume Piave e sulle vette del Monte Grappa, dove il pubblico ha potuto continuare la serata in compagnia delle autrici e dell’editore. 

Il libro si può trovare nelle principali librerie del circuito nazionale, nelle librerie online o contattando Edizioni Gino Rossato.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati