Lavoratori cinesi in nero a Vidor: sanzione amministrativa di 50 mila euro per una ditta di via Montello

A seguito di un intervento di controllo di routine dei Carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Treviso, coadiuvati dai Carabinieri del Comando di Valdobbiadene, sono stati trovati dei lavoratori cinesi sprovvisti di validi contratti di lavoro in un’azienda di via Montello a Vidor.

Dopo aver accertato le condizioni di irregolarità, è stata comminata una sanzione amministrativa di 50 mila euro. Relativamente all’aspetto igienico-sanitario, invece, non è stato riscontrato nulla di anomalo.

Dal punto di vista amministrativo, la principale conseguenza per l’azienda che ha lavoratori irregolari è l’applicazione delle sanzioni per lavoro nero. Altre conseguenze sono previste sul piano civile: il lavoratore potrebbe intentare una causa al datore per ottenere differenze retributive, straordinari non pagati o Tfr.

Il datore che occupa personale “in nero” è tenuto a pagare una sanzione amministrativa pecuniaria (esclusi i casi di pagamento in misura ridotta): da 1.500 a 9 mila euro per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore sino a 30 giorni di effettivo lavoro; da 3 mila a 18 mila euro per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore da 31 sino a 60 giorni di effettivo lavoro; da 6 mila a 36 mila euro per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore oltre 60 giorni di effettivo lavoro.

Per le violazioni accertate dal 1° gennaio 2019, le sanzioni sono aumentate del 20% per effetto delle modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2019. I nuovi importi sono quindi: da 1.800 euro ed a 10.800 euro sino a 30 giorni di lavoro effettivo in nero; da 3.600 euro e 21.600 euro per impiego di lavoratori in nero da 31 e fino a 60 giorni; a 7.200 euro e a 43.200 euro oltre i 60 giorni di lavoro effettivo in nero.

“È doveroso procedere con i controlli che prescrive la legge – ha dichiarato Albino Cordiali, sindaco di Vidor – Queste irregolarità modificano il mercato e l’economia del nostro territorio, incidendo pesantemente sulla concorrenza tra aziende. Molte ditte rischiano di chiudere e poi veniamo a conoscenza di situazioni simili dove viene falsato il libero mercato”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Arma dei Carabinieri).
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