Nuovo ponte di Vidor, nessuna promessa dalla Regione. De Berti: “Serve un’istanza forte al Governo”

L’incontro di ieri sera, venerdì 7 febbraio 2020, al Centro polifunzionale di Vidor, dal titolo “Facciamolo il nuovo ponte di Vidor. Perché, quando, come”, ha regalato ben poche le certezze: al momento non ci sono i fondi per realizzare il nuovo ponte, le amministrazioni dei Comuni interessati sono unite nel chiedere alla Regione Veneto un intervento quanto mai necessario e i cittadini attendono una risposta chiara dalla politica per migliorare la qualità della viabilità in quest’area del Trevigiano, senza dimenticare l’aspetto della sicurezza.

Tante le persone che hanno deciso di essere presenti all’appuntamento organizzato dall’associazione “Nuovo Ponte di Vidor”, al quale hanno partecipato anche diversi rappresentanti delle amministrazioni dei Comuni dell’Alta Marca Trevigiana, con un’attenzione particolare per i Comuni di Pederobba, Vidor e Valdobbiadene.

Il dibattito, iniziato pacatamente con alcuni interventi delle associazioni di categoria del territorio, ha rischiato di trasformarsi in una bagarre politica quando l’assessore della Regione Veneto ai lavori pubblici, alle infrastrutture e ai trasporti, Elisa De Berti, ha spiegato chiaramente che, per non prendere in giro i cittadini trevigiani, non si sentiva di fare delle promesse legate ai fondi stanziati per un’opera tra le più attese dal territorio.

La dialettica politica, con interventi di esponenti locali di diversi partiti, si è accesa davanti all’amarezza di alcuni cittadini che si aspettavano una risposta diversa dalla politica veneta.

“Credo sia importante non prendere in giro i cittadini – ha dichiarato l’assessore regionale De Berti – con promesse che, soprattutto in campagna elettorale, è facile fare. Questa sera ho garantito l’impegno che è molto più importante e serio di altre promesse di poter avere i soldi in tempi brevi. La necessità di realizzare questa variante e questo nuovo ponte è molto sentita dal territorio. Sostanzialmente, ho chiesto collaborazione alle associazioni di categoria, ai Comuni e alla Provincia di Treviso per far sentire al Governo un’istanza forte. Qui stiamo parlando di una viabilità provinciale ma le province non hanno la forza di intervenire e neanche la Regione”.

C’è un progetto preliminare che individua la somma necessaria – prosegue – Come Regione Veneto possiamo fare un progetto definitivo a fronte della certezza di un finanziamento da parte dello Stato che ora non c’è. Se lo Stato stanziasse i 40 milioni di euro, o comunque la somma necessaria che serve per realizzare l’opera, la Regione Veneto non avrebbe nessun problema ad elaborare il progetto definitivo”.

“Questo per un motivo: noi per realizzare i progetti saremmo molto più veloci dello Stato ma vogliamo evitare che i soldi siano stanziati e poi tolti. L’appello deve essere fatto a Roma visto che il Veneto lascia tutti gli anni allo Stato 15 miliardi di euro di residuo fiscale positivo. Credo che, alla fine, 50,60,70 o 80 milioni di euro per il ponte di Vidor non siano niente” – ha affermato De Berti.

“Se avessimo l’autonomia – sottolinea – staremmo parlando di altre tipologie di problemi perché buona parte di quelle risorse che noi oggi mandiamo a Roma, e che vengono utilizzate per investimenti infrastrutturali nelle dieci regioni che hanno il residuo fiscale negativo, se rimanessero in Veneto credo che il Pil della nostra regione schizzerebbe a livelli esorbitanti”.

“Noi continuiamo a portare avanti la battaglia dell’autonomia – conclude – ma nulla ci vieta di pretendere che, finché questa non arriva, il Governo dia attenzione al Veneto e stanzi le risorse che il territorio merita per le infrastrutture almeno sulle provinciali”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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