Aperto l’anno pastorale guidato dallo spirito e dalla sapienza

Riflessioni utili per accogliere e vivere il dono della sapienza, come persone, come famiglia, come famiglia di famiglie. Sono gli spunti offerti venerdì sera nella cattedrale di Ceneda di Vittorio Veneto, alla meditazione pensata per l’apertura solenne dell’anno pastorale diocesano 2023 – 2024. Momento pensato per invocare dallo Spirito Santo il dono della Sapienza, nel cammino sinodale che interessa l’intera Chiesa e il particolare la diocesi di San Tiziano. Per cominciare a conoscere la lettera pastorale scritta dal vescovo e intitolata “Alla luce dello Spirito”, distribuita ai fedeli al loro ingresso in chiesa, convenuti dalle 162 parrocchie della diocesi. 

Le tracce di profonda riflessione le hanno proposte il vescovo Corrado Pizziolo e il giovane teologo e scrittore Tommaso Bertolasi, professore al Dipartimento di teologia, filosofia e scienze umane dell’Istituto Sophia di Loppiano (Firenze), nonché ricercatore in filosofia del medesimo ateneo.

Tommaso Bertolasi in quattro quadri (e un quinto di sintesi) ha raccontato della ricerca dell’uomo nel dare un senso alla vita, cogliendo cosa sia la verità, quali siano i semi dello Spirito e della speranza presenti nei vari momenti storici. Ha iniziato a parlarne citando il filoso dell’antica Grecia Platone, per riandare all’Antico Testamento con il profeta Amos, per poi attualizzare l’evento del Cristo Risorto con le parole di San Paolo e il racconto dei due discepoli di Emmaus.

Bertolasi, alla Chiesa impegnata nel cammino sinodale, ha ricordato che il percorso di crescita va effettuato nella comunità, condividendo le esperienze. Citando Amos ha sottolineato come gli accadimenti di tutti i giorni vadano letti in profondità e come dentro agli eventi vadano interpretati i segni dei tempi, per una vita sempre più fraterna e coesa. Citando San Paolo ha affermato che a sostenere il cristiano sono la preghiera e la fraternità.

I discepoli di Emmaus hanno riconosciuto il Risorto alla sera, alla fine della giornata, nel momento in cui giungono le tenebre. Quando lo hanno riconosciuto nello spezzare il pane è ripresa la loro vita e la loro speranza. Così avviene anche per i credenti, oggi, per la chiesa contemporanea, proprio nel momento della difficoltà e della sera, quando tutto sembra andare verso la fine, si riaccende la speranza. I due di Emmaus all’inizio, non riconoscendo Gesù, lo hanno definito straniero, eppure lo hanno accolto, lo hanno invitato a fermarsi con loro, a cenare con loro. L’appello odierno è quello di accogliere lo straniero, che può essere l’immigrato ma anche il figlio che vive isolato dentro la sua stanza o il vicino di casa con cui non si va molto d’accordo.

Monsignor Pizziolo riprendendo questi temi, fra l’altro, ha invitato a farsi affiancare, accompagnare dal Cristo e pregando lo Spirito Santo affinché conceda il dono della sapienza, soprattutto nella difficoltà o nella notte spirituale.

Il momento di spiritualità e di ascolto è stato strutturato su sei brevi riflessioni (della durata di non più di sette minuti ciascuna), arricchiti da brevi preghiere e dai canti del CoroAnzano di Anzano di Cappella Maggiore, diretto dal maestro Paolo Stefan, che ha interpretato brani della tradizione liturgica, dal gregoriano a G.P. da Palestrina, a Grieg, a Schmidt, all’autore contemporaneo l’orsaghese Giorgio Susanna e al brano gospel reso famoso da una pellicola dei nostri tempi “Hail Holy Qeen”.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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