“Bello il ponte in montagna, ma che incubo il ritorno”: fino a 7 ore di coda in Alemagna

Le code nel pomeriggio di ieri, domenica 10 dicembre, sulla SS51 erano state previste: il fine settimana dell’Immacolata, la Cortina Fashion Week, l’apertura di alcune piste da sci, i mercatini di Natale, il tutto combinato con i vari cantieri che interessano la statale d’Alemagna, dalla variante lungo la zona industriale di Longarone (in salita) al cantiere all’altezza di Tre Ponti.

Gli indizi per intuire che questo sarebbe stato un pomeriggio domenicale di ritorno c’erano tutti, compreso il cartello dell’Anas “Possibili code” eppure questo non è bastato per alleviare il traffico dal Cadore allo svincolo dell’A27, che oggi sarà sembrato un miraggio a coloro che lo hanno raggiunto dopo ore e ore di coda.

Un weekend redditizio per la montagna veneta

Ma prima le buone notizie, quello dell’8 dicembre sembra essere stato un buon fine settimana per l’accoglienza turistica in montagna: le recenti nevicate hanno permesso ad alcuni impianti di lavorare (a Cortina lasciando fino a 80 euro a biglietto giornaliero), ma anche i visitatori al netto degli sci hanno popolato in massa luoghi come Misurina e Auronzo di Cadore, così come Cortina e, oltre confine, Dobbiaco, dove in molti si sono recati a vedere i Krampus.

La Cortina Fashion Week ha portato diversi vip in città e non era raro vedere Ferrari e Lamborghini esibirsi lungo le strade della Regina delle Dolomiti: supercar che non hanno però potuto sfoggiare del tutto la loro potenza, essendo il traffico in zona fortemente congestionato anche durante le giornate di venerdì e sabato.

Ad Auronzo le attività hanno lavorato discretamente bene, ma hanno avuto successo anche le iniziative in piazza Santa Giustina, con balli folkloristici al sabato e bancarelle, oltre al pattinaggio con vista sulle Tre Cime di Lavaredo. 

L’incubo del ritorno a casa

Domenica mattina le famiglie hanno iniziato a guardare l’orologio, controllare l’itinerario e programmare la propria partenza, consapevoli del rischio di poter trovare un po’ di traffico a scendere: di certo alcuni di loro non immaginavano la possibilità di rimanere fino a sei ore in colonna.

C’è chi è partito alle 15 da Tai, per essere ancora soltanto a Longarone alle 20, c’è chi ha impiegato sette ore per arrivare da Dobbiaco a Treviso e, infine, c’è chi se l’è cavata in qualche modo prendendo una sorta di “onda verde” e cavandosela con tre ore circa. Anche chi ha provato ad anticipare, partendo al mattino presto, anche alle 8, non ha trovato la strada del tutto sgombra.

Leggendo qua e là le segnalazioni e osservando le webcam disposte lungo il tratto si osserva effettivamente che in alcuni periodi di tempo, mentre il traffico è immobile a Calalzo e a Tai, la colonna scorre senza problemi nel tratto di Fortogna: questo il segnale che il flusso di traffico singhiozzante sull’Alemagna rappresenta un problema più articolato di quelli di una semplice strada che rimane a una sola corsia per gran parte del tragitto.

Il cantiere sul Ponte Cadore, che attualmente impedisce la possibilità di sorpassare in quel tratto, è uno degli elementi di cui i viaggiatori si lamentano maggiormente, mentre in molti dicono di apprezzare la rotatoria all’incrocio Tai-Calalzo, dove prima era presente un incrocio regolato da uno stop.

Originale anche l’invito della sindaca di Valle di Cadore Marianna Hofer, che ha scritto rivolgendosi ai viaggiatori in coda: “Per arrivare all’autostrada (ingresso Ponte nelle Alpi) ricordo che vi è anche la possibilità di transitare per Cibiana di Cadore. È quasi mezzogiorno, i nostri ristoranti vi aspettano”. Un invito che effettivamente deve aver avuto effetto, considerando che il traffico si è intensificato anche sulla Sp347 nel pomeriggio. 

Anche nel primo tratto della A27 il traffico è rimasto intenso fino al casello vero e proprio, ovvero da Belluno, per poi man mano diradarsi (e parzialmente tornare intenso per qualche chilometro tra Vittorio Veneto Nord e Sud, dove la corsia torna a essere una).

I viaggiatori trevigiani, sbucati dall’autostrada poi nella Marca, hanno trovato la nebbia ad accoglierli alle porte della provincia: per finire la domenica, una coltre gelida li ha accompagnati fino a casa, da Vittorio Veneto a Treviso, fino a Castelfranco e Asolo.

(Fonte: Qdpnews.it).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati