Bufera sul “nuovo” trasporto scolastico comunale: famiglie e assessore sul piede di guerra

Per gli alunni della scuola primaria “Sauro” di San Giacomo di Veglia raggiungere scuola nei primi due giorni di lezione non è stato semplice

Non è raro che nei primi giorni di scuola si riscontrino disagi nel trasporto degli alunni verso gli istituti. A Vittorio Veneto nel mirino di genitori, insegnanti e perfino del Comune c’è il trasporto scolastico comunale che tra mercoledì e ieri avrebbe fatto registrare “forti ritardi” o peggio: “In zona San Giacomo e all’uscita davanti a scuola non si sono visti pulmini” affermano alcune famiglie.

“Disservizi all’entrata e all’uscita da scuola”

Dopo il disservizio nella giornata della prima campanella, mercoledì 13 settembre, sia nelle scuole primarie che alla media Da Ponte, ieri giovedì sono stati lamentati ancora svariati problemi con pulmini in ritardo o non pervenuti. Alla Primaria Sauro di San Giacomo, mercoledì mattina il pulmino non sarebbe mai arrivato, lasciando a piedi i vari alunni che lo aspettavano lungo il percorso.

Vana l’attesa anche alle 12, all’uscita da scuola, quando il personale scolastico ha dovuto chiamare i genitori perché andassero a prendere i propri figli dato che i pulmini avrebbero “confuso l’orario d’uscita”. Identico problema si è presentato ieri, con i bambini lasciati nuovamente a piedi, compresi quelli che frequentano la scuola media e usufruiscono del servizio sulla stessa linea.

La situazione più surreale si sarebbe registrata ieri alle 12 quando, a campanella già suonata da diversi minuti, il pulmino sarebbe arrivato nel parcheggio della scuola, ma l’autista ha poi deciso di andarsene senza chiedere nulla alle maestre presenti al cancello, lasciando tutti nell’incredulità generale.

“E’ da mercoledì che scriviamo mail e chiamiamo l’Ufficio Scuola per segnalare la situazione – racconta la mamma di un bimbo che frequenta la scuola Costella -. Tra l’altro ieri mattina, mentre parlavamo del problema con alcuni genitori fuori dalla scuola, a un certo punto si è palesato il pulmino alle 8.20 circa con tre bambini a bordo che hanno indicato loro stessi la strada all’autista. (Quest’ultimo ndr) umanamente ha la nostra comprensione perché non è della zona, non conosce le strade e mi ha detto che ieri si è incastrato in una via stretta. Il Comune ci ha messo in questa situazione e il Comune deve risolverla. I genitori che alle 8.00 devono essere sul posto di lavoro non possono chiedere permessi ogni mattina e ogni mezzogiorno e devono potersi fidare che i propri figli siano in buone mani”.

La rabbia del Comune verso la nuova ditta

Il servizio di trasporto scolastico comunale è stato vinto a fine luglio, dopo una gara europea con importo di 500 mila euro, da una ditta non locale.

“Noi non possiamo imporci al risultato della gara, possiamo solamente assicurarci che sia tutto in regola – spiega l’assessore comunale alle Politiche scolastiche Antonella Caldart -. Essendo una ditta non locale, non conosce il territorio e quindi noi in modo proattivo ci mettiamo in contatto con loro: spieghiamo come funziona il servizio, raccomandiamo di mandare gli autisti prima dell’inizio della scuola per provare i percorsi dato che non conoscono i nostri borghi e periferie e prepariamo inoltre il percorso.

Arriva solamente un autista la scorsa settimana, che non avrebbe fatto lui il servizio, con un pullman da 40 posti. Noi gli abbiamo solamente chiesto dove volesse andare con un autobus così grande – continua -. Lo abbiamo accompagnato per 72 chilometri di percorso, e l’autista si è reso conto che ci volevano dei pulmini piccoli, cosa che avevamo già riferito all’azienda. L’autista segnala alla ditta, di cui noi conosciamo solo due persone al telefono, non abbiamo mai conosciuto i responsabili, che quattro autisti con pullman di piccole dimensioni devono venire a provare il percorso. Noi non li abbiamo mai visti.

I quattro autisti con altrettanti pulmini sono arrivati solamente martedì sera tardi. Mercoledì mattina ci siamo ovviamente preoccupati, perché siamo persone serie, del servizio e andiamo in ufficio alle 7.00 pronti a rispondere al telefono se un autista avesse avuto bisogno di aiuto per trovare le stradine – prosegue -. Non arriva nessuna telefonata degli autisti ma quelle dei genitori.

Noi avevamo pre-allertato i genitori che il primo giorno poteva esserci qualche disservizio ma non ci immaginavamo una cosa del genere: c’è stato un non servizio. Un pulmino non è partito perché si è rotto ma sul capitolato c’è scritto che ‘se si rompe, devi provvedere con un altro’, ma loro qui non hanno una base quindi non avevano un pulmino di sostituzione – aggiunge -. Gli altri tre hanno girato più o meno a vuoto perché gli autisti non sapevano dove andare.

All’uscita della scuola, dove bastava che andassero all’ora indicata, non si sono presentati. Abbiamo avuto bambini che sono rimasti fuori dalla scuola: non si tratta più solo di un semplice disservizio ma di una mancata sicurezza del bambino. Sono intervenute le maestre, bidelli e genitori ma la ditta non ha garantito la sicurezza – continua l’assessore -. Alcune mamme hanno telefonato dicendo di ‘non avere la macchina’ e quindi che ‘doveva tenere a casa il bambino’: ai bambini non è stato garantito il diritto allo studio.

Ci siamo riuniti, la parte legale e la dirigenza, da mercoledì mattina e abbiamo cominciato a segnalare i disservizi sia a voce che per iscritto. Stiamo valutando anche le sanzioni e fino a che punto il disservizio sia grave per provvedere in altra modalità – conclude Caldart -. Ho dietro di me 170 famiglie da difendere da queste persone che non stanno facendo neanche lontanamente il servizio che dovrebbero fare. Il mio obiettivo è dare alla famiglie un servizio sicuro. Stiamo cercando di trovare una soluzione e mi servono i genitori per fare squadra e combattere questo disservizio”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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