“Dimenticate le divisioni, portate un fiore sul Bus de la Lum, non mi sembra di chiedere troppo”, è l’appello di Michele Bastanzetti, portavoce del Sac, Società, Ambiente e Cultura di Vittorio Veneto a pochi giorni dalla Giornata del Ricordo per la tragedia delle foibe.
Tutto parte dalla lettura dell’ultimo lavoro-saggio del professor Pierpaolo Brescacin “il Bus de la Lum” : “Il 10 Febbraio, a breve dunque, si celebra il Giorno del Ricordo per non dimenticare l’esodo giuliano dalmata e i massacri delle foibe – spiega Bastanzetti – Anche noi abbiamo, vicinissime, le nostre foibe; Bus de la lum e Casera Prese le più note. Chiamare così i “bus” del Cansiglio è coerente dal punto di vista lessicale, geografico, geologico e per l’uso che ne fece la Resistenza”.
“Non vogliamo entrare nella beghe ideologiche, ma diciamo – prosegue – che sul caso vanno difesi il no alla violenza cieca e perpetrata con l’alibi della guerra “giusta”. E poi il rispetto verso i morti e il dolore altrui, infine il culto della pace e della storia che disegna l’identità di un popolo ed è maestra di vita”.
Insomma le differenti posizioni, questa memoria ancora divisa a distanza di decenni dai tragici fatti del Cansiglio e destinata a rimanere così non dovrebbe precludere per sempre, secondo il Sac, ogni tentativo di riconciliazione.
“Magari prendendo il via da Vittorio Veneto – afferma Bastanzetti infine – Città Medaglia d’Oro al Valor Militare per la Lotta di Liberazione e che annovera tra i Cittadini Onorari tutti gli ex partigiani della Nannetti: sarebbe significativo se il prossimo 10 febbraio autorità civili, religiose, associazioni portassero finalmente un fiore sulla foiba più conosciuta del Cansiglio; e se lo portasse almeno qualcuno dei tanti che commemorano ogni anno il rastrellamento nazifascista del ’44 sull’ Altopiano. In silenzio, come chiede il posto, senza tanti stendardi gonfaloni o discorsi, ma forse ci illudiamo”.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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