Un quartiere verde, a misura d’uomo e completamente pedonalizzato, ma anche inclusivo e identitario: sono queste le caratteristiche del progetto presentato dal team italiano, che ha vinto il prestigioso concorso Europan Europe E17 dedicato alla riqualificazione del quartiere di Barcellona, Besòs e Maresme.
Nella squadra anche due architetti veneti: la trentatreenne vittoriese Lara Paloma Gaia Gallonetto e la ventottenne veneziana Elisa Scattolin. È la prima volta, dal 1989, anno di nascita del concorso, che degli italiani vincono in Spagna.
L’architettura diventa democratica
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Besòs e Maresme è una zona periferica della città catalana che si caratterizza per la presenza di ampi spazi poco utilizzati dai residenti anche a causa del degrado, dell’insicurezza e della mancanza di servizi. Per questo motivo il progetto punta principalmente a ridare un ruolo centrale al cittadino grazie a una visione “democratica” dell’architettura in cui gli stessi abitanti sono coinvolti nella realizzazione degli spazi comuni. Il resto del progetto presenta un insieme di aree verdi, di spazi accessibili e di zone di prossimità tutte caratterizzate dall’attenzione verso il benessere e la socialità ma senza dimenticare diversi gradi di intimità.
Un quartiere cementificato e degradato
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Il quartiere spagnolo, dove vivono 20 mila persone, è stato infatti realizzato tra gli anni Cinquanta e Sessanta ed è costituito da un gruppo di case in cui vivono principalmente famiglie in uno stato di disagio economico che comporta – tra gli altri problemi – anche una poca cura delle parti esterne che si presentano degradate.
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Un altro problema della zona è quello della quasi totale cementificazione dell’area: “Li abbiamo risolti pensando a una riqualificazione delle superfici orizzontali e verticali tramite interventi di riduzione del cemento, – spiegano Lara e Elisa – arrestando il degrado dei suoli a favore di aree verdi, ripristinando e promuovendo lo sviluppo degli ecosistemi e della biodiversità”.
L’incontro con l’amministrazione spagnola
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Il team è da poco rientrato dalla Spagna, dove ha presentato il progetto alla municipalità di Barcellona che ha accolto con entusiasmo la proposta di intervento per una possibile realizzazione. “Per noi è un motivo d’orgoglio sapere di aver vinto un concorso che è molto ambìto anche in ambito accademico – aggiungono Lara e Elisa –; abbiamo scelto Barcellona perché il progetto ci dava la possibilità di sviluppare dei temi urbani a cui siamo molto legate”.
“Siamo giovani e non abbiamo mai firmato dei grandi progetti – spiega Elisa – ma questa vittoria mi ha fatto capire che la nostra voce conta e che si possono instaurare collaborazioni proficue con gli enti pubblici”.
La tecnologia a supporto dell’eccellenza
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In un’epoca in cui le nuove tecnologie sono spesso attribuite a fatti negativi – soprattutto tra i giovani – la storia del team italiano dimostra che gli strumenti tecnologici riescono veramente ad accorciare le distanze tra le persone che riescono così a lavorare e a collaborare anche da parti d’Italia diametralmente opposte.
Innovazione tecnologica che se utilizzata in maniera giusta può essere un plus per l’eccellenza italiana: “La squadra è composta da altri due ragazzi che vivono in regioni diverse – aggiungono – ma grazie alla tecnologia siamo riusciti a comunicare e a scambiarci idee come se stessimo lavorando in presenza”.
Il plauso del governatore Luca Zaia
Per la loro vittoria è arrivato anche il governatore Luca Zaia che in una nota ha voluto complimentarsi con le due venete: “Creatività, passione, unite a un background di studio universitario di altissimo livello. Due giovani venete hanno portato la nostra regione nell’olimpo dell’architettura mondiale. E ora Barcellona potrà cambiare il volto di un grande quartiere anche grazie a loro”.
(Foto: per gentile concessione di Lara Gallonetto e Elisa Scattolin – Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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