Dopo 70 anni Pull Jeans va in pensione. La storia della famiglia Pullini 

Pull Jeans, dopo 70 anni,va in pensione: chiuderà a fine mese la storica azienda tessile della famiglia Pullini a San Giacomo di Veglia. 

La nascita di Pull Jeans

Dopo gli studi, Luigi Pullini – fondatore di Pull Jeans – ha iniziato a lavorare al Lanificio Buogo di Vittorio Veneto, dove Elvira Toffolon – mamma di Luigi – era tessitrice. Siamo all’inizio della rinascita del nostro territorio, alla fine degli anni ’50. Luigi, uomo pieno di iniziative e risorse, accetta la proposta di Buogo di portarsi a casa 4 telai in prestito per lavorare in un piccolo laboratorio costruito nel cortile di casa. A tessere si sono unite anche Elvira e la sorella Clementina. 

“Papà Luigi lo vedevamo poco perché aveva sempre qualche telaio da sistemare – hanno raccontato le figlie Milena e Tiziana, oggi proprietarie di Pull Jeans – Per lui non c’erano sabati e domeniche: l’obiettivo era lavorare per costruire un futuro migliore. Alla fine degli anni ’60 arriva in Canada, per una breve vacanza, il fratello minore Guido che era emigrato per lavoro. Papà gli propose di aiutarlo nella piccola tessitura visto che nel frattempo aveva aggiunto altri telai”. 

“Con entusiasmo inizia una nuova avventura lavorativa per i due fratelli e il lavoro non mancava, non solo per il Lanificio Buogo ma anche per altre realtà del territorio Veneto, in particolare Schio e Vicenza diventano punti di riferimento.Nel frattempo papà aveva lasciato il suo lavoro da dipendente e aveva creato la società con il fratello Guido. Guido – continuano – affianca il Luigi con le sue capacità di scrupoloso e paziente contabile e, considerata la sua conoscenza della lingua inglese, è abile e prezioso nell’intrattenere i rapporti commerciali con i clienti e i fornitori. Negli anni ’70 viene testato un nuovo telaio con le pinze, senza navette, più veloce e tecnologico che fa sognare il mondo delle tessiture. Papà va spesso a fiere del settore sia in Italia che all’estero ed è in questo periodo che matura l’idea di acquistarne uno nonostante il costo non indifferente”.

“I fratelli Pullini hanno rischiato e hanno acquistato un prototipo di questo macchinario. Visto il successo per la produzione, negli anni successivi, ne hanno acquistati anche altri sostituendoli a quelli vecchi usurati dal tempo e dal lavoro. Eravamo i primi nel Veneto tra le aziende del settore, molti si sono avvalsi della nostra esperienza positiva per acquistarli e sostituirli ed avere maggiore produttività in un campo con tanta concorrenza”, aggiungono.

La grande crisi 

Come molte aziende del settore, verso gli anni ’80 – 200 ì0 Pull Jeans subì una grossa crisi.

“Negli anni ’80 il tessile entra in crisi – raccontano le due sorelle – la nostra azienda preferisce concentrare le energie nella confezione dei capi ritrovando un mercato più disponibile al commercio dei nostri prodotti. Negli anni ’90 si inizia a sentire l’importante concorrenza del mercato dell’est europeo. In seguito, negli anni 2000, prendono piede i laboratori cinesi si fa fatica a mantenere il passo con una piccola realtà come la nostra”. 

“Nonostante tutto il nostro obiettivo è sempre stato quello di proporre un prodotto di qualità – aggiungono -. I jeans di nostra produzione utilizzano tessuti biologici, prodotti in una azienda del milanese”. 

Nel 2015 viene a mancare il fondatore, Luigi, e il fratello Guido, nonostante l’età, insieme alla nipote Tiziana hanno portato avanti l’attività fino ad oggi, con non poche difficoltà.

La meritata pensione 

“Abbiamo deciso di chiudere perché abbiamo raggiunto tutti l’età della pensione e non abbiamo trovato nessuno che voglia continuare l’attività – hanno spiegato -. Abbiamo superato tante difficoltà, la pandemia, i diversi rincari e la sempre più concorrenza del mercato ma siamo sempre stati un punto di riferimento per chi voleva essere ‘coccolato'”. 

Da Pull Jeans, fino alla definitiva chiusura, sono partiti gli sconti sui loro prodotti tessili.  

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata – Pull Jeans).
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