Il cardinale Parolin a Ca’ Foscari per il libro “Il Magistero di Giovanni Paolo I”. “Cerchiamo una pace giusta e definitiva: ce lo insegnò Papa Luciani”

Da sinistra, Simone Venturini, Pietro Parolin, Tiziana Lippiello e Giovanni Vian
Da sinistra, Simone Venturini, Pietro Parolin, Tiziana Lippiello e Giovanni Vian

La ricerca della pace è stato uno dei fili conduttori del pontificato di Giovanni Paolo I: lo ha ribadito con forza il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, martedì 23 maggio, in Aula Baratto all’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Con lo sfondo della Serenissima che vide il beato Albino Luciani patriarca dal 1970 al 1978 – dopo essere stato vescovo di Vittorio Veneto per dieci anni -, il cardinale Parolin ha rievocato l’insegnamento e il messaggio di Giovanni Paolo I emersi nel suo breve pontificato, di “stringente attualità”, soprattutto in questi tempi bui di guerra.

Parolin – che condivide con Luciani la stessa radice veneta – è intervenuto in qualità di presidente della Fondazione Vaticana dedicata al pontefice per 34 giorni, beatificato da papa Francesco il 4 settembre 2022, durante la presentazione del nuovo libro “Il Magistero di Giovanni Paolo I. Uno studio storico e teologico attraverso le carte d’archivio”, curato da Stefania Falasca, giornalista e vice presidente della Fondazione vaticana Giovanni Paolo I, e Flavia Tudini, docente universitaria e archivista della stessa fondazione. Il volume è frutto della giornata di studi del 13 maggio 2022, un approfondimento delle linee del magistero di Luciani in una prospettiva nuova, data dal recupero e dal riordino delle carte dell’archivio privato e dall’edizione critica integrale dei testi e degli interventi del pontificato.

Parolin, il ricordo di Luciani e l’impegno per la pace in Ucraina

Nel discorso programmatico di Giovanni Paolo I, “è prioritario – ha detto Parolin – il compito di favorire la riconciliazione e la fraternità tra i popoli, invitando alla collaborazione per tutelare e incrementare la pace in questo mondo, per arginare la violenza cieca che solo distrugge”: questo impegno si concretizzò con “i numerosi appelli per la pace in Medio Oriente in occasione degli Angelus e delle udienze, e anche in uno scambio epistolare con l’allora presidente degli Stati Uniti, Jimmy Carter”.

Con il suo “sguardo profetico sulle ferite e i mali del mondo”, il magistero di Giovanni Paolo I si muove “nel solco della grande diplomazia” – ha aggiunto il porporato vicentino, specificando altre circostanze in cui Luciani si attivò evitando scontri armati tra nazioni e appoggiando colloqui tra premier per una “pace giusta e definitiva: giusta, cioè con soddisfazione di tutte le parti di conflitto, e definitiva, senza lasciare irrisolta alcuna questione”.

Dopo la conferma nelle scorse ore della missione di pace della Santa Sede per l’Ucraina, affidata al presidente CEI cardinale Matteo Maria Zuppi, Parolin – a margine del convegno – ha ricordato l’impegno di Luciani durante le tensioni tra palestinesi e israeliani per una collaborazione pacifica. “Molti sono stati i tentativi fatti da Papa Francesco per creare spazi di dialogo, finora senza successo. Ora c’è una missione con lo scopo di creare le condizioni per aprire i negoziati e favorire una pace ‘giusta e definitiva’, come diceva Luciani”.

“La situazione in Ucraina è molto delicata, e oggi vedo la pace ancora lontana – ha ammesso infine Parolin -: si parla tanto di armi e poco di dialogo. Anche le Chiese dovrebbero lavorare di più insieme, possono essere una grande forza di pace se superano le tensioni”.

Pietro Parolin, Tiziana Lippiello, Stefania Falasca e Giovanni Vian si affacciano dall’Ufficio del Rettorato di Ca’ Foscari

Gli interventi istituzionali e i relatori

Il convegno è stato aperto dai saluti istituzionali della Rettrice Tiziana Lippiello, che ha espresso a Parolin la “gratitudine per l’attenzione verso la figura di Albino Luciani, già patriarca di Venezia” e “l’orgoglio per ospitare questo evento nella città lagunare, luogo di incrocio delle civiltà, e a Ca’ Foscari, che ha seguito questa tradizione di dialogo”, e dall’assessore del Comune di Venezia Simone Venturini, il quale ha rievocato “il legame tra la terra veneta e Luciani, che la città ricorda per la mitezza d’animo, la semplicità e la capacità di parlare a tutti”. Lippiello ha poi letto un messaggio di saluto del presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

Moderato dal professor Giovanni Vian, docente e direttore del Dipartimento di Studi Umanistici di Ca’ Foscari, nonché studioso di Luciani, il convegno ha avuto il suo cuore negli interventi dei relatori Enrico Galavotti e Valentina Ciciliot, che hanno evidenziato l’attuazione dei principi del Concilio Vaticano II da parte di Luciani e le linee del suo pontificato nel segno “della mediazione e della collegialità episcopale”.

Insieme alle due curatrici Falasca e Tudini, in Aula Baratto erano presenti numerose personalità di rilievo del mondo istituzionale, ecclesiale e accademico: tra gli altri, don Davide Fiocco, direttore del Centro Papa Luciani di Santa Giustina (Belluno), componente del consiglio di amministrazione della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I, e autore, più volte citato, di uno dei contributi del volume presentato; Loris Serafini, direttore del Museo Albino Luciani di Canale d’Agordo e componente del comitato scientifico della stessa fondazione; Alfonso Cauteruccio, segretario della stessa fondazione; Roberto Valente, Segretario generale del Consiglio regionale del Veneto; Carlo Alberto Tesserin, già vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, primo Procuratore di San Marco.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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