Luciani Beato, il suo ritratto ammirato da Papa Francesco. L’emozione indescrivibile dei fedeli e l’abbraccio finale al pontefice

ROMA – “Il nuovo Beato ha vissuto nella gioia del Vangelo, senza compromessi. Luciani è stato pastore mite e umile. Considerava se stesso come la polvere su cui Dio si era degnato di scrivere. Con il sorriso, Papa Luciani è riuscito a trasmettere la bontà del Signore. È bella una Chiesa con il volto lieto, sereno, sorridente, una Chiesa che non chiude mai le porte, che non inasprisce i cuori, non si lamenta, non cova risentimento, non è una Chiesa arrabbiata, non è insofferente, non si presenta in modo arcigno, non soffre di nostalgie del passato cadendo nell’‘indietrismo’”.

Un ritratto fedele e ammirato quello di Papa Francesco, che ha così descritto il suo predecessore Giovanni Paolo I, il vescovo di Vittorio Veneto e patriarca di Venezia Albino Luciani, durante l’omelia della cerimonia di beatificazione che si è tenuta nella mattinata di oggi, domenica 4 settembre.

Qdpnews.it – il Quotidiano del Piave ha seguito minuto per minuto la cerimonia a Roma in diretta dagli ambienti della Santa Sede (qui l’articolo), dopo aver partecipato alla veglia di sabato sera nella Basilica di San Giovanni in Laterano (qui l’articolo), raccogliendo le voci dei testimoni presenti, che hanno manifestato sentimenti di gioia, gratitudine e commozione (qui il servizio).

Al rito solenne della beatificazione sul sagrato di San Pietro è stata notata e apprezzata la presenza di numerose delegazioni e personalità rappresentative di tante nazioni e religioni diverse a livello mondiale. Lo ha confermato anche il testo in varie lingue della seconda lettura e delle preghiere dei fedeli della messa, quasi a testimoniare il convinto impegno per la pace e la cooperazione internazionale che era negli auspici espressi da papa Luciani durante il suo lungo ministero episcopale e patriarcale, ma anche all’inizio del suo pontificato.

La pioggia battente ha creato a celebrazione in corso un momento di difficoltà per i pellegrini e per i rappresentanti delle istituzioni, costretti a ripararsi in vari modi dall’intensa caduta d’acqua. Ma questo ha fatto apprezzare ancora di più lo stop della pioggia, la schiarita, la comparsa di un pallido sole a metà della cerimonia, e poi la splendida giornata luminosa che è seguita e ha abbracciato l’intera Piazza San Pietro.

Non è facile riprodurre per iscritto l’emozione immensa dei fedeli delle diocesi di Belluno-Feltre, Vittorio Veneto e Venezia, arrivati in diverse centinaia in Vaticano per l’evento tanto atteso. Cartelli e striscioni colorati riportavano in grande i nomi delle tante comunità presenti in San Pietro, e una grande ovazione si è elevata quando Francesco ha salutato alla fine i fedeli delle tre diocesi.

Numerosi i rappresentanti delle istituzioni presenti, a partire dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nelle file riservate c’erano il ministro Federico D’Incà, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e del consiglio regionale Roberto Ciambetti. Con loro il segretario generale dell’assemblea di Palazzo Ferro Fini Roberto Valente e anche l’ex presidente del Consiglio Regionale Clorovaldo Ruffato.

“Ci siamo tutti sentiti immersi in un lungo e intenso momento di pace, ricordando la grandezza umana e spirituale di Luciani – ha commentato D’Incà -: abbiamo ancora una volta percepito i suoi insegnamenti, l’attenzione a favore del prossimo e la sua lungimiranza espressa nel suo percorso che lo ha portato ad essere pontefice per 33 brevi ma importantissimi giorni. Quel viaggio iniziato dalle Dolomiti bellunesi, di cui oggi sembrava quasi respirarne il clima, specialmente durante i momenti della beatificazione, avvenuta sotto la pioggia della città di Roma che si è unita alla comunità veneta e, in particolare, a quella di Canale D’Agordo con i numerosissimi fedeli presenti”.

Quando è salito il drappo scoprendo l’immagine del Beato Giovanni Paolo I è stato un momento di grande commozione – ha detto Zaia -, il sorriso di Papa Luciani è riapparso dalla loggia di San Pietro, donando la stessa emozione del suo breve pontificato. Oggi, insieme a tutti i veneti, ho rivissuto il clima di festa dei giorni dell’elezione del 1978, sentendo ancora più forte l’orgoglio, come presidente della Regione, di aver assistito alla beatificazione di un Papa a cui la nostra terra deve molto come modello di una vita interamente dedicata alla comunità fino a livelli universali ma anche come testimone della nostra storia e dei nostri valori”.

È un momento storico per il nostro territorio, che ha dato i natali a Luciani – ha aggiunto il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Prandin -, un’emozione grandissima per tutti i Bellunesi, ma anche per tutti coloro che hanno potuto apprezzare il Papa del sorriso, rimasto nel cuore di tanti nonostante il brevissimo pontificato. Oggi è un giorno di festa e ci auguriamo che il bene seminato da Albino Luciani nella sua attività episcopale e sacerdotale possa ricadere su di noi“.

Sindaco di Canale d’Agordo e presidente della Provincia di Belluno

Per la nostra comunità è un momento di gioia che ancora non riusciamo a comprendere pienamente – afferma Flavio Colcergnan, sindaco di Canale d’Agordo -. La beatificazione di Papa Luciani è un evento importantissimo che i Canalini vivranno d’ora in poi momento per momento, prendendo consapevolezza di cosa significa avere un loro concittadino nel novero dei beati”.

Alla fine della cerimonia, sotto un bellissimo cielo terso, come di piena estate, tantissime persone hanno gremito piazza San Pietro e si sono assiepate lungo le transenne del percorso del pontefice con la papamobile, desiderose di salutare Francesco e di ricevere la benedizione al momento del suo transito.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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