I dati che in questi giorni sono stati resi disponibili dal CAV, il Centro Antiviolenza di Vittorio Veneto, raccontano una realtà allarmante. Nel corso del 2021 i casi di violenza contro le donne registrati nel comprensorio fanno segnare un aumento del 10% rispetto all’anno precedente.
“Questo aggravamento – spiega l’assessore al sociale Antonella Caldart – è in parte spiegabile con la condizione di forzata convivenza cui i nuclei familiari stati costretti a causa della pandemia, alla quale si aggiunge la perdita dei posti di lavoro. Di nuovo però c’è adesso l’abbassamento dell’età media delle donne coinvolte in questi episodi, che ora parte almeno dai 35 anni anche se continuano ad essere presenti le over cinquanta“.
Ad aumentare, rivelano le statistiche, sono proprio i casi di violenza fisica che arrivano direttamente dal Pronto Soccorso o dalle Forze dell’Ordine. «Gli accessi totali al servizio nel corso del 2021 sono stati 106 – spiega Caldart – di cui 53 nuovi, numeri che raccontano impietosamente la crescita di un problema molto serio”.
Il Centro Antiviolenza (CAV) di Vittorio Veneto – attivo dal 2015 – si trova sotto il Municipio e dispone di un accesso dedicato. È collegato al numero di pubblica utilità nazionale 1522 e aderisce al Coordinamento Regionale dei centri antiviolenza pubblici.
Si occupa non solo di accogliere, sostenere e accompagnare le donne in percorsi di uscita dalla violenza di genere ma anche di informazione e sensibilizzazione rispetto ad un grave fenomeno, che si fonda sul modello culturale della disparità di genere.
Promuove inoltre l’indipendenza delle donne, il rispetto reciproco e la parità di ciascun individuo in modo da permettere alla donna di percepirsi protagonista del suo progetto di vita. il servizio è gratuito e raggiungibile a questo numero: 0438569451.
La nuova progettualità alla quale il CAV di Vittorio Veneto sta lavorando, continua l’assessore Caldart “inizia a partire dal percorso ‘’Donne al lavoro’’, finalizzato a mettere in campo azioni concrete per favorire l’accesso delle donne a nuove forme occupazionali e nasce da una stretta collaborazione con alcune delle testimoni incontrate durante le serate di presentazione, tra cui Irene, la titolare della libreria ‘’Chiodo Fisso’’.
Con Lei – prosegue Caldart – abbiamo pensato ad un modo nuovo di parlare di violenza, ma anche di come reagire alla stessa, e cioè attraverso la lettura. Ecco quindi che in 4 serate, con le parole di scrittrici e scrittori, rifletteremo su temi legati alla differenza di genere. La forza di parole e immagini sarà l’argomento del primo incontro, che verrà sviluppato anche con analisi di album illustrati”.
“Nella seconda serata ci occuperemo invece di soldi, perché senza indipendenza economica non c’è vera libertà. Il terzo appuntamento sarà dedicato agli uomini e alla tradizione del patriarcato e al reciproco vantaggio del femminismo. Nell’ultima serata, infine, parleremo delle donne a cui ispirarsi”.
Il progetto si presenta come un viaggio letterario in compagnia delle voci di grandi scrittrici e scrittore fra cui Simone de Beauvoir, Rita Levi Montalcini, Alexandra Ocasio-Cortez, Frida Calo, Jennifer Guerra, Virginia Woolf, Michela Murgia, Chiara Tagliaferri, Anslemo Roveda, Charlotte Zolotow, Veronica Raimo, Vera Gheno, Livia Candiani e Matt Haig. “Pensiamo che questo nuovo modo di coinvolgere le Donne – conclude l’sssessore Caldart – sia un passo di reale cambiamento culturale, aperto a tutte e tutti perché è attraverso il confronto e il pensiero che si coltiva la responsabilità personale e collettiva”.
(Foto: archivio Qpdnews.it).
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