“Care istituzioni, non dimenticate che oltre a bar e ristoranti è in sofferenza tutta la filiera della ristorazione“.
L’appello, rivolto al presidente del Veneto Luca Zaia ma anche a tutti i governanti con voce in capitolo nella scelta delle misure anti Covid, arriva da un imprenditore di lungo corso come Giuseppe Da Dalt (nella foto), che a 82 anni portati in maniera a dir poco invidiabile coamministra la Polo Cucine di via Cal de Prade, tra Ceneda e San Giacomo accanto alla ferrovia.
L’azienda è specializzata nella produzione di attrezzature per la ristorazione professionale, un settore – quest’ultimo – tra i più penalizzati dalle restrizioni per frenare la pandemia. Il governo ha annunciato, quasi con un gioco di parole, che con contributi a fondo perduto ristorerà i ristoratori costretti a chiudere per un po’ i loro locali in anticipo (o, nelle nuove zone rosse, del tutto), ma Da Dalt invita a non dimenticare chi fornisce ai titolari di esercizi pubblici gli strumenti per lavorare al meglio.
“Ci sono tante imprese come la nostra, ma ovviamente non solo, che supportano l’attività dei locali pubblici. Noi per esempio realizziamo cucine per ristoranti e pizzerie, ma ci sono anche i fornitori di generi alimentari. In questo periodo, però, un esercente che deve cambiare la cucina difficilmente lo fa, a causa delle restrizioni e della crisi economica”.
Da Dalt può testimoniare che gli effetti della pandemia si stanno sentendo sull’intera filiera della ristorazione, che occupa migliaia di persone solo in Italia, compresa la sua azienda: “Siamo in prima linea per fornire ai ristoratori strumenti di lavoro, ma rispetto all’anno scorso il nostro fatturato si è ridotto di almeno la metà, con punte anche del 60%. Per fortuna al momento non ci sono state conseguenze per il nostro personale, ma confrontandomi con colleghi di altre aziende simili alla nostra ho saputo che c’è chi ha acceso dei mutui in più per rimanere aperto”.
“Purtroppo i ristoratori in questo periodo sono in grossa apprensione: dovere chiudere i locali alle 18 porta via gli introiti delle cene, che per molti locali sono fondamentali. E lavorare solo con l’asporto rischia di non avere molto senso. Ecco perché – conclude Da Dalt, ex consigliere comunale ed ex presidente del quartiere Val dei Fiori – vorrei sensibilizzare il governatore Luca Zaia e tutte le altre istituzioni a non dimenticare l’intera filiera della ristorazione in questa difficile fase“.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: Giuseppe Da Dalt).
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