In anteprima mondiale verrà presentata venerdì 5 aprile alle 20.30 al Museo della Battaglia di Ceneda un tesoro della liuteria e della musica classica: la chitarra perduta di Andrés Segovia Torres, chitarrista spagnolo di fine ‘800 – inizio ‘900, considerato come uno dei maggiori sviluppatori della tecnica e dello studio della chitarra classica di tutti i tempi.
“Vittorio Veneto è sempre più città della musica – ha esordito l’assessore alla Cultura Antonella Uliana durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento -. A fine mandato arrivo a dire che il percorso fatto, e da me voluto intensamente, di valorizzazione della città come città della musica, il rapporto virtuoso tra passato e presente in nome della musica sta dando, ha dato e continua a dare i suoi frutti.
L’appuntamento di venerdì è un’altra perla che si va ad unire alle altre messe a disposizione per la città, con lo scopo di valorizzare questo aspetto particolare che appartiene alla nostra storia, mettendo in risalto le radici culturali della città. Ringrazio il conservatore del Museo della Battaglia che ha creato il gancio per questa idea, Marco D’Agostino che porta per la prima volta nel mondo uno strumento incredibile e Marco De Biasi, musicista vittoriese che suonerà questo strumento restaurato” ha concluso l’assessore.
Andrés Segovia Torres e la chitarra perduta
Costruita dal maestro italiano Luigi Mozzani (musicista, compositore, eccelso liutaio del ‘900 italiano), la chitarra modello ”spagnuolo” è stata riscoperta in circostanze fortuite dall’archeologo Marco D’Agostino, rivelando un capitolo nascosto della collaborazione tra Mozzani e il leggendario Segovia. Quest’ultimo, figura emblematica nel mondo della chitarra classica, ebbe un ruolo fondamentale nella diffusione dello strumento a livello globale, elevandone il prestigio e la dignità artistica.
Segovia, che visse tra il 1893 e il 1987, è ricordato non solo per la sua maestria tecnica e interpretativa, ma anche per il suo impegno incrollabile nel valorizzare la chitarra come strumento da concerto. La sua stretta collaborazione con Mozzani, documentata attraverso scambi epistolari e testimonianze dirette, culminò appunto nella creazione di questa chitarra ‘spagnuola’, che Segovia probabilmente suonò nei primi mesi della sua tournée nordamericana del 1937.
“Questa è una storia da film – ha dichiarato D’Agostino, archeologo, collezionista ed esperto di chitarre antiche, proprietario attuale dello strumento in oggetto -. Segovia, uno dei più grandi concertisti del XX secolo, ha fatto conoscere in Europa e nel resto del mondo la chitarra spagnola. Le sue chitarre si trovano attualmente al Metropolitan Museum of Art di New York, mentre questa era ritenuta scomparsa.
Nel ’36 Segovia dimorava a Barcellona quando scoppiò la Guerra civile. Scappa e al porto di Barcellona trova una nave militare italiana della principessa Maria – continua -. Sale con sua moglie e le tre figlie e arriva a Genova, portando con sé una valigetta e la chitarra donata da Manuel Ramirez, uno strumento che presentava grossi problemi. Una volta arrivato in Italia, incontra il liutaio Giuseppe Vecchi a cui affida la sua chitarra. Lo stesso Vecchi inizia a costruire svariate copie di essa. Segovia è senza chitarra e si affida a Mozzani, uno dei più grandi liutai dell’epoca.
Una volta tornato dalla tournée, Mozzani gli fa trovare 6 chitarre. Segovia parte per Genova e Bologna per provarle: ad avere la meglio fu proprio quella ritenuta scomparsa fino a poco tempo fa. Segovia ha suonato questo strumento solamente in due concerti perché inizia presto a creparsi. Per questo motivo viene abbandonata e scompare nel nulla” ha concluso D’Agostino.
La chitarra riapparirà, dopo un lungo viaggio, in un’asta, in condizioni pessime. Il delicato restauro viene eseguito da Mario Grimaldi. Il ritrovamento dello strumento non solo getta nuova luce sulla storica relazione tra due giganti della musica, ma offre anche uno sguardo inedito sulle innovazioni liutarie di Mozzani, il cui genio creativo portò alla realizzazione di chitarre di eccezionale qualità e bellezza (tra i quali, per esempio, la celebre chitarra lyra con manico regolabile).
Appuntamento a venerdì: il programma
L’evento di presentazione di venerdì sera vedrà la partecipazione di Marco D’Agostino e del chitarrista Marco De Biasi, che suonerà sulla chitarra Mozzani alcuni brani significativi del repertorio dell’epoca.
“Ho avuto modo di provarla ed è incredibile – ha detto De Biasi -. È un connubio tra la pasta antica e una capacità dinamica notevole. Soddisfa la possibilità di lavorare sul colore del suono e fare slanci dinamici che aiutano la musica ad espandersi. Uno strumento in grado di propagare il suono a dovere. La sensazione di suonare una chitarra di Segovia è bellissima, è come tenere in mano il pennello di Picasso. Venerdì suonerò la suite di vibes di Manuel Maria Ponce, suonata da Segovia il 31 gennaio 1937 durante il primo concerto a New York“.
Un evento in cui sarà possibile approfondire il significato culturale e artistico di questa scoperta. La serata è aperta a tutti gli appassionati di musica, storia dell’arte e cultura, desiderosi di avvicinarsi a uno dei più affascinanti misteri del mondo della chitarra classica finalmente svelato. Con l’occasione sarà presentato un libro che racconta tutta la storia del ritrovamento della chitarra, un testo appartenente alla collana di libri del Museo della Battaglia. L’ ingresso è libero e gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili.
(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata e Comune di Vittorio Veneto).
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