Le casette dell’acqua “fantasma”: raccolta firme in città e un’interrogazione del consigliere Balliana. Miatto: “Ritorneranno con le modalità attuali e migliori”

Sono passati ormai tanti mesi ma le “Casette dell’acqua” a Vittorio Veneto, introdotte nel 2013 dall’allora sindaco Gianantonio Da Re e sospese lo scorso 15 settembre, sono ancora inutilizzabili.

“Visto il considerevole aumento dei prezzi delle tariffe dell’acqua ed energia elettrica nonché la difficoltà nel reperimento di anidride carbonica si rende noto che a far data dal 15 settembre viene momentaneamente sospeso il servizio, ci scusiamo del disagio”. Queste le parole del primo cittadino Antonio Miatto che erano state affisse sugli impianti pubblici di distribuzione automatica di acqua potabile, microfiltrata, refrigerata gassata e naturale.

A muoversi, dopo mesi di silenzio da parte dell’Amministrazione comunale, sono stati i cittadini. Nei giorni scorsi è stata infatti attivata in città una raccolta di firme che ha riscontrato un grande successo.

“Abbiamo informato i quartieri di Vittorio Veneto e ci hanno risposto tutti che è un’iniziativa giusta per la città – affermano gli organizzatori della raccolta firme -. Siamo poi andati anche nei negozi e c’è stato pure lì un ottimo riscontro: è una questione molto sentita dai cittadini. In tanti ci hanno detto che si recano a Cappella Maggiore per prendere l’acqua. Le casette sono ovunque e sono anche più grandi: a Sarmede, Fregona, Cordignano, San Martino, Colle Umberto… dappertutto tranne che a Vittorio Veneto”.

“Oltre a un beneficio economico per i cittadini, dato il costo inferiore rispetto ai negozi, portava anche un vantaggio ambientale, eliminando la plastica. Noi continueremo a raccogliere le firme perché vogliamo che, con controlli regolari, vengano riattivate” concludono.

Ad unirsi al coro il consigliere comunale di Rinascita civica Mirella Balliana, che ha chiesto al sindaco l’inserimento nell’ordine del giorno della prima seduta utile del Consiglio comunale dell’interrogazione a risposta orale ad oggetto “A quando il ripristino delle casette dell’acqua?”.

“L’acqua erogata in un anno, tra il 2013 e il 2014, fu di 744.400 litri, pari a una media giornaliera di 2.039 complessivamente sulle tre casette presenti in città – scrive Balliana -. Esse promuovono inoltre comportamenti ecologicamente sostenibili con la conseguente riduzione di rifiuti, offrendo un’occasione di risparmio economico per i cittadini. Il consiglio del quartiere Val Lapisina più volte ha chiesto l’installazione di un distributore automatico d’acqua nella zona nord della città. Inoltre in tutti i Comuni limitrofi tale servizio non è stato sospeso, tant’è che parecchi cittadini si stanno recando fuori Comune per acquistare l’acqua”.

In attesa del Consiglio comunale, Miatto tranquillizza i cittadini: “Sono tre le diverse opzioni che abbiamo raccolto fino ad oggi. Ora valuteremo quale sarà quella giusta per noi e procederemo. Non servono firme o altro, proprio perché sappiamo bene che i nostri cittadini le gradiscono e le stiamo riportando con modalità attuali e anche un po’ migliori rispetto alla prima esperienza che facemmo una decina di anni fa con le prime tre”.

(Foto: Facebook).
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