Progetto europeo Local Flavours agli sgoccioli a Vittorio Veneto. Nei giorni scorsi la giunta Miatto ha approvato un documento conclusivo incentrato sulle linee guida per lo sviluppo turistico della città da qui al 2027. Il progetto, in partenariato con altri Paesi europei, punta a migliorare le politiche a supporto dei territori che faticano a valorizzare pienamente il proprio patrimonio culturale perché svantaggiati geograficamente e logisticamente.
“Questo tipo di progetti europei – spiega l’assessore Antonella Caldart, che ha seguito Local Flavours – non ha finalità di costruire qualcosa di fisico, ma la vera finalità è di creare cultura del territorio attraverso la condivisione, con incontri e tavoli di coinvolgimento. Per la Vittorio Veneto del futuro bisogna che le idee vengano condivise con chi poi vive la città, dunque con i vari portatori di interesse del territorio”.
Diverse le azioni messe in atto nei due anni del progetto che hanno coinvolto diversi portatori di interesse, pubblici e privati. “Una delle azioni – esemplifica l’assessore – è il lavoro organizzato nei mesi scorsi all’aerocampo di San Giacomo di Veglia per verificare quali fossero le idee dei portatori di interesse per lo sviluppo di quest’area. Un’iniziativa nata dal fatto che uno dei Comuni partner del progetto aveva organizzato una cosa simile nel proprio territorio. E dunque, partendo dall’esperienza di quel Comune, abbiamo voluto indagare quest’area”.
Local Flavours ha voluto esplorare le eccellenze caratterizzanti la cultura locale e le loro potenzialità “perché la valorizzazione delle peculiarità di un territorio possono aiutarlo ad essere attrattivo” spiega Caldart.
Con Local Flavours si è parlato anche di Street art. “In passato la Street art era un concetto di “sporco i muri”, ma il fatto di aver portato anche con il Progetto giovani degli street artist in città ha fatto sì che sia entrata nella testa di tutti come una forma d’arte e che sia stata capita, tanto che ora altri imprenditori vorrebbero ospitare quest’arte sui muri delle loro aziende”.
Un particolare focus è stato dedicato allo sviluppo turistico della Val Lapisina, lavoro che è stato poi alla base del progetto candidato dal Comune ai fondi Pnrr per il recupero di aree degradate dal punto di vista sociale, come appunto la valle. “Non si è lavorato in modo astratto – precisa Caldart -, ma si è usufruito dei fondi europei per trovare delle indicazioni che operativamente potessero essere messe in pratica su dei bandi che sarebbero arrivati. E così è stato. Anche per l’aerocampo l’indagare non è un caso“. Pure qui si attendono nuovi bandi per dare seguito alle idee.
“Lo sforzo fatto in questi due anni – evidenzia l’assessore – è stato quello di non lavorare astrattamente, ma su idee concrete che potessero avere uno sviluppo attraverso i bandi”. Davanti a sé il progetto ha ancora un anno di vita e di azioni: “La prossima settimana decideremo su quali linee vogliamo lavorare” conclude Caldart.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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