Paolo Mieli ospite al Da Ponte: “Il nostro è il vero secolo autoritario, se Putin vince la guerra saranno guai”

Paolo Mieli, storico e giornalista, volto noto di radio e tv, è stato il secondo ospite della rassegna una “Collina di libri” che si è svolta ieri sera, venerdì, al Teatro Da Ponte di Vittorio Veneto. Mieli ha presentato “Il secolo autoritario. Perché i buoni non vincono mai” edito da Rizzoli, affrontando temi d’attualità come il conflitto Russo-Ucraino e la situazione politica nazionale e internazionale. 

Paolo Mieli – video di Simone Masetto

A fare gli onori di casa il sindaco di Vittorio Veneto Antonio Miatto mentre è stata la presidente dell’Associazione Marina Montedoro a chiedere un minuto di silenzio in segno di lutto per le 21 vittime della tragedia di Mestre. “Siamo onorati di avere una persona del calibro di Paolo Mieli” ha commentato Montedoro.

Da sinistra Francesco Chiamulera, Antonio Miatto e Marina Montedoro

Paolo Mieli per oltre un ora, con ironia e classe, ha incantato il pubblico vittoriese. Oltre 300 le persone presenti in sala mentre sul palco lo storico e autore ha dialogato con Francesco Chiamulera, che ha voluto ringraziare per il contributo fondamentale la Regione Veneto e l’Associazione per il patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. 

Paolo Mieli, nel suo libro indica il Novecento come “secolo autoritario” ma è un termine che andrebbe bene anche per quello in cui viviamo?

“Sono partito per scrivere un libro sul ‘900 come secolo autoritario perché fu in quel secolo che i due sistemi autoritari per antonomasia, quello fascista nazista e quello comunista, trovarono una stagione, per fortuna breve, di congiungimento. Ma poi studiando mi sono resoconto che i rischi maggiori li vivevamo nel secolo in cui stiamo vivendo per cui era un titolo nato per il 900 ma più vado avanti più lo dedicherei al primo secolo del terzo millennio”. 

Ma alla fine i buoni vinceranno?

“In realtà i buoni non vincono quasi mai, e sono convinto che questa volta sarà durissima, sarà una guerra molto più difficile di quella che ci sembra adesso. Parlo non solo di conflitti armati ma anche di una guerra culturale. Ma credo che alla fine i buoni vinceranno”.

Il pubblico del Da Ponte
L’Europa e tutto l’occidente si stanno rendendo conto di rischi reali della guerra tra Russia e Ucraina?

“L’Europa è un po’ distratta nei confronti della guerra in Ucraina. Il nostro continente ha dei leader forti che capiscono qual sia la posta in gioco ma sono gli europei in realtà a non comprenderlo del tutto. I leader stavolta sono quasi meglio dei popoli, sono gli europei che sono abituati a stancarsi presto e non capire, o almeno non capire fino in fondo, qual è la partita che si gioca in Ucraina. Se vince la Russia, se Putin prevale, comincia una stagione di guai destinati a non finire molto presto”.

Cambiamo argomento e parliamo di giovani. Che consigli darebbe loro?

“Darei tanti consigli diversi, il primo e il più importante è di non considerare l’Italia come la loro regione o la loro provincia, più vanno all’estero anche solo per motivi di studio, e meglio è. Oggi vivere e concepire la propria vita esclusivamente nel proprio paese è veramente un limite. Bisogna abituarsi a un mondo dove il movimento è tutto soprattutto nella chiave di cui parlavo prima perché se questa storia della guerra non finisce bene, e il bene unico e la sconfitta della Russia, saper andare all’estero anche lontano e conoscere il mondo in altro modo può essere un’opportunità indispensabile”.

Da scrittore ma anche da editore, cosa ne pensa di rassegne come una Collina di Libri anche in ottica Unesco?

“Penso che rassegne come queste siano tutto per l’Unesco. Sono convinto che la congiunzione fra una città, un territorio, una produzione come quella del Prosecco e l’Unesco, ovvero, una missione culturale si concretizza definitivamente in tutti i suoi aspetti solo con manifestazioni come una montagna di libri a Cortina e una Collina di libri. Ci sono troppe poche occasioni per fare discorsi seri e coinvolgere le persone e quindi coloro che organizzano questo stanno facendo del bene all’Unesco ma anche a noi stessi”. 

L’appuntamento con la terza ospite di una “Collina di libri”, Azar Nafisi, è previsto per sabato 14 ottobre alle 19 all’Auditorium Battistella – Moccia di Pieve di Soligo.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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