Pat, le osservazioni della minoranza “non vengono discusse”. Miatto: “Inutile perdere ancora tempo”

Panoramica di Vittorio Veneto dalla salita di Sant’Augusta

“Durante il consiglio comunale scorso il sindaco Antonio Miatto, coadiuvato dall’assessore Ennio Antiga, ha espressamente rigettato la richiesta dei consiglieri di minoranza di illustrare le osservazioni al Pat (Piano di Assetto del Territorio) pervenute in questi mesi in Comune”. I consiglieri Mirella Balliana e Alessandro De Bastiani di Rinascita Civica – Partecipare Vittorio pongono i riflettori sulla Giunta Miatto che, secondo il loro parere, per l’intero mandato si è dimostrata “avversa a qualsiasi forma di condivisione e concertazione”.

“Se nella prima fase di adozione del Pat avvenuta a luglio dello scorso anno – spiegano Balliana e De Bastiani – c’era stata quanto meno una parziale condivisione dei procedimenti all’interno della commissione presieduta dall’ex consigliere Maurizio Gomiero, ora in questa seconda fase la Giunta ha deciso di esautorare il consiglio comunale dal proprio ruolo di organo di indirizzo e di controllo, nonché di disattendere al principio di trasparenza che dovrebbe caratterizzare ogni passaggio procedurale nella stesura di un piano Urbanistico.

Sta di fatto che l’assessore Antiga – continuano gli esponenti di minoranza -, che non è nemmeno referente in materia di Urbanistica, ha potuto vedere le osservazioni di varia natura fatte da molti cittadini e da associazioni, mentre agli stessi componenti della commissione nulla è stato illustrato. Durante il consiglio la maggioranza, con i voti contrari della minoranza, ha attribuito di fatto una delega in bianco al sindaco per rappresentare il Comune in sede di Conferenza di Servizi esprimendo il voto definitivo sul piano e sulle osservazioni pervenute che nessuno ha mai visto, tranne appunto il sindaco e l’assessore Antiga, che hanno valutato e condiviso le controdeduzioni.

Tra le altre cose ricordiamo che non è ancora arrivato il parere della commissione regionale Vas che potrebbe anche richiedere delle modifiche al Pat. La fretta di Miatto di chiudere la questione del Pat denota l’avversione della Giunta verso qualsiasi forma di condivisione e concertazione che ha caratterizzato l’intero mandato” concludono Balliana e De Bastiani.

Questa la risposta – in terza persona – del primo cittadino: “Miatto ha fretta perché sono 16 anni che Vittorio Veneto aspetta il Pat e ci tiene a non perdere inutilmente ulteriore tempo. Miatto specifica che, per chiudere la nostra parte di lavoro, occorre un ultimo passaggio in Conferenza dei Servizi decisoria, che si tiene in Provincia e non in Consiglio comunale. Gli argomenti che verranno visionati e trattati sono esclusivamente tecnici e non politici, per cui la richiesta di trattare la cosa convocando un Consiglio comunale non risponde ai bisogni di Vittorio Veneto”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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