Quindici anni di lavoro, quattro sindaci: “Ora la città ha il suo Piano di assetto del territorio”

Il consiglio comunale di mercoledì 24 aprile è iniziato con un’importante comunicazione da parte del sindaco Antonio Miatto: “Lunedì scorso in questa sala ci siamo trovati per informare i consiglieri sui contenuti delle osservazioni che dovevano precedere l’approvazione del Pat. In quell’occasione era stato detto che il giorno successivo si sarebbe svolta la commissione decisoria relativa al tema. Essa si è svolta martedì mattina e il risultato è stato favorevole: la commissione ha recepito in toto le controdeduzioni alle osservazioni quindi è con soddisfazione che vi confermo che oggi Vittorio Veneto ha il suo Pat.

Ringrazio tutti i tecnici, interni ed esterni, che con professionalità e dedizione si sono impegnati in questo percorso particolarmente difficile per le conformità del nostro territorio. Un ringraziamento particolare anche all’avvocato Michele Steccanella che fin dall’inizio si era offerto gratuitamente per farmi da consulente legale, concorrendo con un grande lavoro anche da parte sua alla buona riuscita dell’operazione” ha concluso il primo cittadino.

Miatto, che tra le proprie deleghe ha anche l’urbanistica e l’edilizia privata, spiega così l’avvento del Pat: “E’ un obbligo per le amministrazioni cambiare il sistema dei vecchi Prg, con i quali ogni volta che si voleva cambiare qualcosa serviva avviare un’istruttoria e interpellare Provincia, Regione e altri enti competenti per arrivare a fare le varianti necessarie. Il Pat è un meccanismo attraverso il quale la Regione Veneto detta i princìpi generali in tema di urbanistica ed edilizia; su questo piano regionale si inseriscono le Province che fanno un documento conforme al dettato regionale e si danno il proprio regolamento. Quindi i Comuni, nel rispetto del dettato regionale e di quello provinciale, fanno il loro documento, ovvero il Pat”.

Esso, prosegue Miatto, è composto “da decine di tavole che rappresentano il Comune (il nostro ne ha una quarantina) e che danno dei vincoli, ad esempio vietando di edificare per un tot di metri lungo fiumi, laghi eccetera. Grazie a questi vincoli i Comuni non devono più chiedere tutti i permessi di prima perché i vincoli se li sono già dati da soli: è un sistema che nella Marca ormai hanno quasi tutti i Comuni, adesso anche il nostro. Il Pat ci dà anche la possibilità di redigere il Piano degli interventi (PI, noto anche come “piano del sindaco). Farlo era fondamentale”.

Certo, di tempo ce n’è voluto… “Sì, il lavoro iniziò nel 2008, verso la fine della seconda giunta Scottà – ricorda Miatto -, ma il nostro territorio è grande e complesso, visto che include anche aree Unesco, Sic, Natura 2000 eccetera, e le risorse sono quelle che sono. Alla fine, comunque, siamo riusciti a venirne a capo. Se esiste un vincolo particolarmente significativo? Diciamo che il nostro Pat i vincoli li ha praticamente tutti perché, a parte porti e aeroporti, a Vittorio Veneto ci sono tutti i tipi di territorio e di insediamento. Avere chiuso questa partita è una soddisfazione massima, nonché un’importante eredità che lascio al mio successore” conclude il sindaco uscente.

(Foto: archivio Qdpnews.it)
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