Vittorio Veneto, ritrovato in un bosco di Davestra dalla figlia Monica dopo nove mesi il corpo di Giocondo Ghirardo

E’ di Giocondo Ghirardo il corpo ritrovato questa mattina dalla figlia Monica (nella foto con papà e mamma) e dal genero Lucio, a distanza di nove mesi dalla sua sparizione in una bosco fuori del sentiero di Val Tovanella.E si chiude così la triste vicenda dell’ottantenne pensionato e alpino di Vittorio Veneto (TV), scomparso l’8 giugno del 2018, dopo aver lasciato la sua auto parcheggiata all’imbocco della Val Tovanella, a Davestra.

Aveva detto alla famiglia che sarebbe andato a cercare lumache. In centinaia nei giorni successivi erano stati impegnati nelle sue ricerche, con droni, cani molecolari, senza purtroppo riuscire a far luce sulla sua fine.  A rinvenire il corpo questa mattina, come detto,  la figlia e il genero di Ghirardo, che con determinazione non hanno mai smesso di cercare il congiunto in tutti questi mesi, percorrendo e ripercorrendo senza rassegnazione i versanti selvaggi della vallata.

La figlia Monica per mesi, sempre quasi quotidianamente è salita in Cadore, imperterrita, anche cercando lungo l’asta del Piave, ma sempre con l’intuizione che papà era andato ben dentro il bosco, oltre il punto dove si erano fermate le ricerche e dove  si erano fermati anche i cani. Il corpo si trovava in mezzo a un bosco, fuori sentiero, in località Pescoltre, una valle laterale della Val Tovanella, verso Ospitale di Cadore, a più di due ore di cammino da dove era stata ritrovata la macchina dell’anziano.

L’ho trovato – ha detto Monica Ghirardo tra le lacrime, ma sollevata – l’ho trovato grazie alla mia determinazione e la tenacia che sono state premiate. Non sarei mai stata in pace se non lo riportavo a casa. Sapevo che non era finito nel Piave, come molti dicevano. Era come mummificato, intero, seduto a terra. Probabilmente è stato colpito da un infarto. Siamo andati oltre il Rui dei scios. Una volta eravamo a arrivati a una ventina di metri da lui, questa volta abbiamo superato una piccola frana e ho visto con il binocolo gli stivali e poi il suo corpo. L’ho trovato, ci credevo. In tutti questi mesi non è mai passato nessuno da quella parte”.

Dopo l’arrivo del soccorso alpino di Longarone la salma, ricomposta e imbarellata, è stata recuperata dall’elicottero del Suem di Pieve di Cadore e trasportata al campo sportivo di Davestra, per essere affidata al carro funebre. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri.

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook Moniuca Ghirardo).
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