Scintille in aula, ma l’acquisto del Da Ponte passa: per il Comune spesa di 2,5 milioni

Un dettaglio del teatro “Lorenzo Da Ponte” in Serravalle: il Comune lo acquisterà da Fondazione Cassamarca

Passa con il voto di una maggioranza compatta, ma solo dopo un lungo dibattito e ripetute scintille verbali tra centrodestra e minoranza, con il presidente del consiglio comunale Paolo Santantonio costretto a intervenire più volte per riportare la calma, la proposta di acquisire il teatro “Lorenzo Da Ponte” di Serravalle, tuttora di Fondazione Cassamarca, da parte del Comune.

Il voto, che ha visto il centrosinistra esprimere parere contrario o uscire dall’aula, è stato preceduto da un teso dibattito, incentrato principalmente sul prezzo da pagare a Fondazione. Un tema non inedito, stante la presenza di due perizie commissionate dal Comune sul valore dello storico immobile, ben distanti l’una dall’altra: una di circa 1,5 milioni di euro iva inclusa firmata dall’ingegner Pellicciari, l’altra di quasi 2,45 milioni più iva curata dall’Agenzia delle Entrate.

L’emendamento bocciato

Prima di votare il punto, non a caso, l’assemblea si è espressa su un emendamento alla proposta di delibera consiliare a firma dei consiglieri De Antoni, Dus, De Nardi, Balliana e De Bastiani, che ha chiesto di inserire nel deliberato commi e punti tra i quali: “La perizia dell’agenzia delle entrate evidenzia alcune incongruenze e carenze“, “E’ opportuno sottoporre al tecnico dell’Agenzia delle Entrate tali carenze per una possibile modifica del valore di stima” e “ritenuto di sospendere ogni decisione al riguardo, in attesa della revisione”. L’emendamento è stato bocciato con 11 voti contrari e 5 favorevoli.

Le polemiche e il voto

E’ stato quindi il momento delle dichiarazioni di voto. Mario Rosset, capogruppo della Lega, ha affermato che “se i teatri sono gestiti bene, hanno affluenza di pubblico. Siamo convinti che la cultura non è solo un fatto economico ma anche di identità e coesione sociale, contribuendo a dare un reale beneficio alla cittadinanza. Il nostro voto è favorevole all’acquisto del teatro Da Ponte”.

Giulio De Antoni (lista Dus) ha ribadito “la volontà di acquisire il da ponte, ma non voglio accettare le imposizioni di una Fondazione che dovrebbe favorire la cultura del territorio e ci pone di fronte a un diktat, perciò non parteciperò al voto per mettere in luce questo comportamento inaccettabile. Speravo che il nostro emendamento venisse accolto, così non è stato”.

Per Marco Dus (Pd) “oggi il teatro è gestito molto bene, spero che la gestione possa continuare a essere data a chi lo sta gestendo attualmente. Sosteniamo l’acquisto, ma crediamo che questa operazione non sia stata gestita nel migliore dei modi dal punto di vista economico. La nostra proposta di emendamento è stata bocciata, pertanto non parteciperemo al voto” ha annunciato prima dell’intervento di Alessandro De Bastiani (Rinascita Civica), secondo il quale “Fondazione non dovrebbe scaricare il teatro Da Ponte, venendo meno alle sue finalità di mandato. Se proprio avesse bisogno di liquidità potrebbe recuperarla da uno dei quattro teatri che ha a Treviso, perciò voteremo contro l’arroganza di Fondazione Cassamarca e l’offesa che fa a tutta la cittadinanza. Voteremo contro lo spreco di 1,3 milioni di euro, perché si poteva benissimo imporre la perizia dell’ingegner Pellicciari, e voteremo contro la priorità di intervenire nel teatro quando ci sono priorità molto più importanti come la biblioteca civica, la rotonda e villa Papadopoli che come tutti sapete sta cadendo a pezzi. Venire a dire a noi che siamo contro la cultura non ha bisogno di commenti”.

Andrea Casagrande (lista Miatto sindaco) ha chiosato: “Abbiamo assistito a una lezione di economia e strategia aziendale impressionante, abbiamo sentito idee e opinioni fuori dal mondo. Quando si parla di cultura bisogna avere un occhio di riguardo, soprattutto se si parla di teatro. Il prezzo lo riteniamo congruo, ci va bene e lo votiamo. Non voglio che nessuno dica che il mio voto è un favoritismo. Non accetto di essere offeso in questi termini, non faccio e non facciamo favoritismi a nessuno” ha concluso, in aperta polemica con Rinascita Civica.

Gianni Varaschin del Gruppo misto ha ricordato che “nel settore privato, anche in presenza di un organismo terzo come la Curia Mercatorum, ci sono ugualmente stime e richieste diverse da quelle dell’Agenzia delle entrate. Come consigliere comunale mi sento tranquillo nel votare la perizia dell’Agenzia delle entrate. E non accetto accuse di “marchette”.

Anche Santantonio ha preannunciato un voto favorevole dal momento che “Forza Italia ritiene che la città si meriti un teatro”. Il punto è quindi passato con 11 favorevoli (maggioranza, compreso Varaschin), 2 contrari (Rinascita Civica) e 4 assenti (De Nardi, Dus, De Antoni e Tonon).

Il mutuo

Nel punto precedente all’ordine del giorno, il consiglio comunale aveva approvato a maggioranza l’assunzione di un mutuo da 1,5 milioni di euro finalizzato a reperire risorse per l’acquisto del Da Ponte. A tale somma si aggiungeranno circa 950 mila euro di avanzo di amministrazione. Gli interessi per il Comune – è stato calcolato – ammonteranno a circa 80 mila euro, spalmati in tre lustri.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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