Vittorio Veneto, sono 264 le attività penalizzate dal lockdown e beneficiarie del contributo comunale di 500 euro

Sono 264 le attività economiche e artigianali vittoriesi beneficiarie del contributo economico di 500 euro a fondo perduto messo a disposizione dal Comune attraverso un avviso pubblico dello scorso luglio.

All’inizio di una stagione fredda ricca di incognite per il commercio e l’artigianato locale alla luce dell’ascesa della curva dei contagi da coronavirus, gli uffici comunali hanno distribuito la somma complessiva di 132.000 euro a 264 attività del territorio comunale penalizzate dal lockdown di inizio primavera.

Questo numero è da considerarsi definitivo dopo che nel corso dell’estate erano stati pubblicati sul sito web del Comune tre elenchi parziali: il primo con 212 soggetti beneficiari, il secondo con altri 44 e il terzo e ultimo con 8.

A dare il via all’assegnazione dei contributi di 500 euro per ogni beneficiario era stata una determinazione dirigenziale del 30 giugno sulle “misure comunali di sostegno alle attività economiche di prossimità sospese per emergenza epidemiologica Covid-19”.

Dopo il lungo lockdown, che ha imposto la chiusura di alcune microimprese e ridotto fortemente gli introiti di altre, l’amministrazione vittoriese ha deciso di “sostenere le attività economiche di prossimità ritenute strategiche per lo sviluppo locale e la ripresa della città sia in termini di vivibilità che di promozione turistica”.

Lo stanziamento a bilancio è stato di 350.000 euro, superiore alla cifra fin qui erogata, e il dirigente comunale di reparto ha precisato che “non è prevista alcuna forma di graduatoria” e che si sarebbe provveduto a “erogare i contributi alle imprese richiedenti che soddisfano i criteri fissati fino a esaurimento dei fondi disponibili a bilancio”.

Scorrendo l’elenco si può notare che hanno richiesto e ottenuto il contributo comunale sia attività storiche della città sia “giovani”, a conferma di quanto le restrizioni per rallentare il virus abbiano colpito anche l’economia “di vicinato” in maniera dura e trasversale: nel lungo elenco si trovano infatti hotel, ristoranti, parrucchiere e barbieri, bar, gelaterie, pasticcerie, osterie, enoteche, gioiellerie, negozi di abbigliamento e di calzature, alimentari, centri estetici, agenzie di viaggi, librerie, restauratori, società agricole e agriturismi, tappezzerie e altre categorie ancora.

(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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