“Stiamo investendo in tecnologia ed ecosostenibilità, ma spesso è la persona a fare la differenza”: al microfono con Michele Gazzola, ad di Silca S.p.A

Dall’area industriale di Vittorio Veneto, Silca S.p.A., conosciutissima realtà legata alla produzione di chiavi e di macchine duplicatrici, così come di altri sistemi che hanno a che fare con questo settore primario, partecipa alla corsa per l’innovazione tecnologica potenziando gli investimenti anche nel welfare per le proprie risorse e in una sostenibilità tangibile, fatta di azioni concrete.

L’azienda, riferimento storico per la comunità vittoriese, si trova recentemente affiancata al colosso internazionale Dormakaba e questo rapporto internazionale sta già dando i suoi frutti. Dal Vittoriese, Silca continua a guardare avanti, lontano, senza timore di confrontarsi a livello internazionale anche con quei paesi emergenti dove le produzioni industriali riescono a essere particolarmente competitive. L’amministratore delegato di Silca, che ha accettato di rispondere alle nostre domande, è un trevigiano e si chiama Michele Gazzola: da tre anni guida la grande aziende, forte di un’esperienza commerciale, strategica e di gestione in diverse aree del mondo.

Secondo lei cosa contraddistingue questa realtà dalle altre, nel mondo?

La chiave è un prodotto fondamentale ed è anche una commodity, certo, però la chiave di per sé non è l’unico elemento di ciò che Silca produce: l’azienda eccelle per qualità anche per quanto riguarda i sistemi di duplicazione delle chiavi auto, tra le altre cose, con sistemi davvero sofisticati. A mio avviso ci caratterizza anche un modo differente di proporci nel mercato internazionale, dove arriviamo ai nostri clienti portando loro delle soluzioni digitali e mantenendo con loro un rapporto diretto.

In passato come avete affrontato le trasformazioni imposte dal progresso tecnologico? Nei cambiamenti vi siete buttati come pionieri o avete atteso con prudenza?

Guardi, francamente non lo so. Quello che so è che la digitalizzazione e l’industria 4.0 sono un viaggio di cui vedo chiaramente traccia all’interno della nostra azienda: abbiamo innovato e investito molto in nuovi macchinari, ricavando informazioni durante la produzione con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro. Buona parte delle macchine sono prodotte internamente da una squadra molto avanzata, che credo possa definirsi uno dei fiori all’occhiello di Silca, perché ne definisce la grande competenza.

Parlando sempre di tecnologia, al giorno d’oggi in un settore come il vostro quanto conta secondo lei l’opera dell’uomo?

È decisamente fondamentale: l’evoluzione tecnologica non può togliere l’apporto che è in grado di dare l’individuo. Io direi che in un’industria di precisione come la nostra, nei casi in cui la tecnologia è più spinta possiamo parlare di un cinquanta e cinquanta, ma nel più dei casi è l’individuo che fa la differenza.

Chi lavora qui compone una comunità numerosa: in uno scenario in cui mancano le risorse e in cui è sempre più evidente il divario che separa i lavoratori e i dirigenti, come fate a far squadra in Silca?


Devo dire che il tema delle risorse umane in uno scenario volatile come questo è un tema e una sfida che affrontiamo quotidianamente. Gli strumenti che abbiamo sono quelli che abbiamo a disposizione: penso a elementi di welfare, penso a elementi di comunicazione, di formazione, quest’ultima – se possiamo – customizzata e mirata alle diverse tipologie di collaboratore che lavorano qui dentro. Ma penso anche a un tema più ampio che riguarda la leadership: l’unico modo per rendere una squadra tale è riuscire a far sì che alcune responsabilità vengano affidate. Credo che questo sia un viaggio tra i più importanti che chi gestisce un’azienda si trova a intraprendere.

Parliamo ora della sostenibilità, che è tanto discussa ma spesso poco visibile nel concreto: per voi cosa significa sostenibilità e come la attuate nella pratica?

Premetto che in Silca tutti gli elementi legati alla sostenibilità si possono toccare: quest’azienda è l’unica in questa vasta zona industriale ad avere un proprio depuratore per il trattamento delle acque in uscita, il 95% dei materiali che utilizziamo ha una propria circolarità e poi l’energia, a cui abbiamo dato grandi attenzioni. Esistono infatti diversi progetti tangibili di riutilizzo dell’energia all’interno dello stabilimento, mentre si lavora alla generazione dell’energia stessa. Abbiamo un grosso progetto che impiega risorse finanziarie ingenti che ha l’obiettivo di installare un grosso parco solare sul tetto dello stabilimento di Silca (quello più a destra, all’indirizzo della sede principale)”.

“Aggiungo un altro elemento che pochi conoscono: il 100% dell’energia che muove Silca è verde. In più, sono orgoglioso di lavorare in un’azienda dove nell’ultimo anno e in quello prima non c’è stato nemmeno un incidente sul lavoro. Esendo noi parte di un grosso gruppo multinazionale con oltre 16.000 dipendenti nel mondo abbiamo il privilegio e la fortuna di poterci dotare di strumenti esclusivi di welfare. Siamo dotati anche di una certificazione che ci mette nella top 10% delle aziende globali per la catena di fornitura, specie valutando l’eticità delle merci e dei processi di commercializzazione. Ci inorgoglisce particolarmente, questo, perché permette anche al nostro livello di confermarci etici nel fare business”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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