“Prendere un vestito che andrà poi fuori moda”. Un segno di rinascita, una mano rivolta verso le donne nel momento del bisogno: nel salone “Tema parrucchieri” di via Carducci i soci titolari Teresa Paludetti e Mauro Celot hanno avviato il progetto delle “Parrucche Chemioterapia”.
La perdita dei capelli (alopecia) è un effetto collaterale comune della chemioterapia. Un disagio per molte donne e uomini che porta spesso all’isolamento degli stessi. Hanno paura di farsi vedere, temono i giudizi, non si riconoscono più allo specchio perché è noto a tutti quanto i capelli siano parte fondamentale dell’aspetto fisico di ognuno.
“Purtroppo abbiamo avuto casi personali, abbiamo toccato con mano questa problematica – raccontano i due titolari -. Soprattutto per le donne, il capello è fondamentale, fonte di femminilità e di uno stare bene interno. Abbiamo deciso di avviare il progetto a Vittorio Veneto perché non c’era un servizio di questo tipo. Ci sono tanti casi di soggetti che facevano molti chilometri, anche se malati, e spesso non c’era la parrucca adatta. Ci siamo organizzati e abbiamo fatto partire questo progetto completo dove il paziente non deve preoccuparsi di alcun aspetto”.
Un servizio a 360°, dalla burocrazia al mantenimento
“Aiutiamo con tutta la burocrazia che serve per accedere ai fondi regionali che il Veneto mette a disposizione – continuano Teresa e Mauro -. Forniamo gratuitamente la documentazione al cliente che poi dovrà recarsi dal medico per la compilazione. Inoltre ci sarà lo scarico fiscale del manufatto perché è detraibile per il 19% dell’ importo.
Partiamo con una consulenza iniziale e con la scelta del manufatto. È importante che sia adeguato alla persona per adempiere alle sue esigenze fino alla fase del perfezionamento del manufatto (frangia, ciuffo, colore). Abbiamo poi la possibilità di mantenerla nel tempo, offriamo un servizio post-vendita. Senza che la cliente debba fare shampoo e piega a casa, diamo la disponibilità della nostra attrezzatura”.
Un trattamento che può rimanere top secret
Nel salone “Tema parrucchieri” è stato creato un ingresso secondario per permettere alla cliente di poter accedere al servizio senza essere vista, osservata dai presenti.
“Abbiamo anche una parte riservata del salone – continuano i titolari -. Si tratta di uno stanzino con l’entrata separata dal resto del salone in modo tale che la cliente si possa sentire a suo agio, possa avere la sua intimità in questo momento delicato senza dover ‘sfilare’ in mezzo al salone”.
Il racconto della nipote di una malata oncologica
“Io ero già cliente del negozio e purtroppo a mia zia è stata diagnosticata la malattia – racconta una cliente -. Mi ricorderò sempre che appena è arrivato a casa ha detto: ‘I capelli’. Ha deciso di provare questo servizio immediatamente perché non voleva far sapere in giro della malattia. C’è questo stigma: diventi intoccabile appena uno viene a conoscenza di questo male.
Noi in famiglia sappiamo che ha la malattia ma le sue amiche, con cui esce spesso, non ne sono a conoscenza e non si sono ancora rese conto che porta una parrucca, è riuscita a trovare quella perfetta – continua -. Sono fatte bene, ha sempre i capelli in ordine ed è una cosa che le invidio. È un grande aiuto perché nel momento in cui ti diagnosticano la malattia ti crolla il mondo sotto i piedi.
Per fortuna Teresa e Mauro ti forniscono anche tutti i documenti che servono per andare dal medico. Un servizio che vale la pena conoscere perché, purtroppo o per fortuna, grazie agli screening ne vengono diagnosticati tanti e, tra le tante cose, i capelli hanno un peso importante” conclude la ragazza.
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