Hanno un nome, un volto, una vita da raccontare i 1300 e più partigiani resistenti del Gruppo Brigate Vittorio Veneto: li hanno raccolti, studiati e catalogati con impegno e passione due studiosi dell’Istituto per la storia della Resistenza e della Società Contemporanea del Vittoriese, conosciuto come Isrev, il direttore Pier Paolo Brescacin e il socio Luciano Ballarin.
Diventerà un’anagrafe permanente a disposizione di studiosi e appassionati di storia locale per chiarire portata, numero e dimensioni del fenomeno Resistenza nel vittoriese. Sono stati inseriti in un vero e proprio atlante biografico presentato questa sera, martedì 16 aprile 2019, alle ore 18 nella prestigiosa Aula Civica del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto, nell’ambito della Rassegna “Segni della Resistenza 2019” organizzata dall’Isrev in collaborazione con il Comune di Vittorio Veneto in vista del 25 aprile, Festa della Liberazione. Ci saranno altri due volumi che usciranno rispettivamente nel 2020 e 2021.
L’Atlante Biografico dei Resistenti riporta le schede biografiche di tutti i partigiani, patrioti, benemeriti, caduti e dispersi del Gruppo Brigate “Vittorio Veneto”, formazione partigiana che negli anni 1943-1945 promosse la Lotta di Liberazione nella zona di Vittorio Veneto.
Si tratta di circa milletrecento schede biografiche: ognuna riporta una fotina del protagonista (laddove è stato possibile reperirla), i dati anagrafici, la professione, il nome di battaglia e la qualifica che gli è stata attribuita in base al tipo di attività svolta, da partigiano combattente a patriota o benemerito. Non solo. Anche il grado ricoperto all’interno delle formazioni e la carriera militare precedente l’8 Settembre 1943, la formazione a cui ha appartenuto e le variazioni sopravvenute nel corso del tempo.
Il volume, che ottenuto il patrocinio dei Comuni di Vittorio Veneto, Fregona, Cappella Maggiore, Sarmede, Orsago, Colle Umberto, Cordignano, Caneva e Polcenigo , è un’opera – così scrive nella prefazione il presidente Isrev Vittorino Pianca – “che restituisce verità e dignità a un movimento importante nella storia del nostro Paese”.
“Inoltre – spiega l’autore Piepaolo Brescacin – chiarisce una volta per tutte la dimensione reale del fenomeno Resistenza, evitando tutte quelle pericolose semplificazioni, quei luoghi comuni e quelle mistificazioni che nascono da un’inadeguata conoscenza di cosa fu realmente la Resistenza, un qualcosa di diffuso, trasversale, che interessò buona parte della generazione che ci ha preceduto, a prescindere dalle varie posizioni e appartenenze ideologiche”.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it).
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