Ci sono dei punti fermi in quella che secondo i genitori dei bambini dell’asilo di San Giacomo dovrà essere la futura convenzione “imposta” dalla sentenza del Tar al ricorso della proprietà del terreno per la zona F: la piantumazione di barbatelle piwi, che non hanno bisogno, o quasi, di alcun trattamento; biologico certificato su tutto il vigneto; piantumazione di una siepe adeguata al contenimento della deriva dei fitofarmaci, non come quella attualmente presente; recepimento di tutte le indicazioni date dall’Ulss nella lettera dello scorso marzo; dare un valore “sociale” a quel vigneto.
“Avevamo infatti chiesto che – dicono -, a parità di costi e professionalità, la proprietà si impegnasse a preferire le cooperative sociali del territorio vittoriese per le operazioni di potatura e/o vendemmia. In questo modo quel vigneto sarebbe diventato occasione di arricchimento e crescita per il tessuto sociale della nostra città, senza intaccare in alcun modo il guadagno della Tenuta Agricola San Martino”.
I genitori stanno valutando attentamente la sentenza anche nella misura in cui ha accolto il ricorso della proprietà. “Ciò che pare immediatamente evidente è che la Regione deve tirare fuori la testa da sotto la sabbia – affermano con forza -. È necessario che essa intervenga con una normativa regionale valida per tutti i Comuni, perché è inutile lasciare ampia autonomia ai sindaci se poi questi si trovano le mani legate in quanto i loro provvedimenti possono essere impugnati da chiunque”.
Sulla eventualità che la proprietà faccia ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza, i genitori hanno le idee ben chiare: “Mentre aspetteremo che il Consiglio di Stato si pronunci, non accetteremo assolutamente che entrino nel vigneto per fare delle lavorazioni. E ci aspettiamo che, in tal caso, il sindaco Miatto dia esecuzione alla sentenza del Tar, procedendo all’espianto di tutto il vigneto ricadente nella zona F”.
Sul punto anche una nota arrivata dalla segreteria del Partito Democratico, sotto la cui amministrazione tutto ha avuto inizio: “ Riteniamo che il sindaco debba urgentemente invitare l’Azienda Agricola San Martino a sottoscrivere la Convenzione già precedentemente proposta e rifiutata dai proprietari del terreno. Qualora la sottoscrizione non avvenisse nel breve volgere di tre/quattro giorni, il Sindaco non potrà far altro che rendere esecutiva l’ordinanza di espianto, che già esiste, di tutto il vigneto ricadente nella zona F, così come stabilito dall’ordinanza “urbanistica” emessa durante il mandato Tonon. Siamo certi che il sindaco, non tarderà ad applicare quanto previsto dalla sentenza: sarebbe gravissimo se ciò non avvenisse immediatamente”.
La palla rimbalza dunque ora all’amministrazione, che a quanto pare farà sapere presto la sua posizione e come intenderà procedere, nel giro di una settimana almeno “La sentenza – dice il sindaco Antonio Miatto – ricalca la prima ordinanza e parla chiaro, ma ora le cose sono definite”.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
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