Vittorio Veneto, genitori preoccupati per i contagi nelle scuole scrivono al sindaco: “Oltre al Super Green pass, gli insegnanti facciano il tampone”

Una decina di lettere con oggetto la richiesta di inasprimento dei protocolli Covid-19 del personale scolastico sono state inviate da altrettanti genitori al sindaco di Vittorio Veneto Antonio Miatto. 

I genitori si dicono preoccupati della salute dei loro figli dopo che, a detta degli stessi, si sono verificati numerosi contagi dovuti a insegnanti positivi, ovviamente a loro insaputa, ma regolarmente ammessi in classe perché provvisti di Super Green pass come previsto dal decreto legge in vigore.

“Con la presente, mi rivolgo alla sua persona (al sindaco ndr), per richiedere un inasprimento dei protocolli Covid-19 previsti per il settore scolastico – si legge nella lettera – In riferimento al D.L. N°172/2021, in cui sono notificati l’obbligo vaccinale per il personale scolastico (e non solo) e la sospensione per gli operatori non in possesso del Green pass “rafforzato”, faccio rilevare che non è altresì prescritto alcun controllo periodico del personale in ingresso nei plessi scolastici tramite tampone molecolare o antigenico. Tale procedura è invece da mesi obbligatoriamente in corso per il personale ospedaliero”.

“Ci siamo rivolti al sindaco – spiegano i genitori – in quanto massima autorità sanitaria del Comune: è l’unica persona che possa emanare ordinanze più restrittive come quella che chiediamo noi”.

“Così facendo nelle scuole si dà libero accesso nelle aule a persone sì vaccinate, ma non per questo immuni, quindi possibilmente contagiose e non protette da eventuali contagi. – continua la lettera – Come prescritto dall’Ordinanza ministeriale del 13/12/2021, per quanto riguarda il personale sanitario operante nelle RSA, questo è sottoposto a controllo tramite tampone antigenico o tampone molecolare chiaramente in tempi e modi diversi, atto a tutelare la salute degli ospiti. Per questi motivi sono a chiederLe di prendere opportuni provvedimenti atti a determinare il controllo regolare, tramite il tampone (antigenico o molecolare), del personale scolastico, così da esser certi di non veicolare il virus all’interno della scuola, mettendo a rischio la salute dei minori”.

La lettera prosegue con la richiesta dei genitori di riammissione del personale scolastico sospeso perché non in possesso del Green pass rafforzato, nonostante gli stessi ammettano che “il sindaco possa solamente inasprire le regole”.

“Chiedo inoltre di riammettere a scuola i docenti al momento sospesi sottoponendoli alla procedura di controllo del contagio da Sars-Cov-2 con tampone ogni 48 ore; ricordo che in tal modo i suddetti insegnanti, da settembre a dicembre, hanno garantito la sicurezza del luogo di lavoro ad alunni e colleghi, cosa che non si può affermare dei docenti vaccinati. Non vorrei che in questo difficile momento mio/a figlio/a fosse costretto a ritrovarsi senza i suoi insegnanti di riferimento e/o ad assistere alle lezioni in DAD e/o addirittura in quarantena, interrompendo un proficuo percorso educativo e didattico, la cui continuità è stata già così fortemente minata negli ultimi due anni scolastici”.

“Da mamma molto preoccupata, spero Lei possa accogliere tale richiesta, ci aiuti a tutelare la salute dei nostri figli, con un impegno concreto e delle misure idonee. Resta inteso, che per un eventuale contagio dei bambini, dovuti ad un/a dipendente scolastico, sarà mia premura attivarmi per richiedere (nelle sedi opportune), risarcimento di danni con dolo accertato. Cordialmente, una mamma preoccupata”.

A detta dei genitori firmatari, la prassi di inviare queste lettere ai sindaci sarà attuata anche in altri Comuni.

(Foto: archivio Qpdnews.it).
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