Di questo passo rimarrà presto senza le galline nel pollaio, se continuerà a fare scherzi macabri sulle porte delle case di chi non gli va troppo a genio: l’autore di imbrattamenti vari sulle strade interne che conducono alla piazza Giovanni Paolo I, e che spesso prende di mira via Porcia, non sarebbe nuovo a gesti come quello di appendere una gallina sgozzata sull’uscio delle case. Lo ha già fatto ancora.
Così come è vero che nel quartiere di Ceneda tutti lo conoscono, su di lui si sono accumulate denunce a nastro negli uffici delle forze dell’ordine, ma gode di una sorta di impunità che gli deriva probabilmente dal suo stato psico-fisico alterato, che lo invalida.
“In effetti sono riconducibili solo a quel personaggio gli imbrattamenti, danneggiamenti, gli escrementi lungo il tragitto che fa da casa sua alla piazza – commentano alle casette di Natale di piazza Giovanni Paolo I –, lo hanno visto, e diciamo che sono da escludere presenze inquietanti di altro tipo nel nostro quartiere. Però a tutto c’è un limite, qualcuno deve intervenire in qualche modo”.
Certo per molti residenti, soprattutto in via Porcia, il problema maggiore è l’imbrattamento da rifiuti: sovente quando deve passare il servizio di asporto della Savno, il solito “ignoto” passando a tarda notte o di prima mattina rompe i sacchetti, sparpaglia immondizie, rovescia bidoni. Lo hanno visto, lo hanno pure redarguito, e poi denunciato, ma senza risultato.
Il problema, al netto del dispetto che urta gli animi delle vittime, è aggravato dal fatto che il servizio della Savno non raccoglie sacchetti aperti o rotti e tantomeno i rifiuti sparsi, e tocca sempre alla buona volontà dei residenti. Soluzioni? Al momento non se ne vedono molte: continuare a presentare denunce è diventato praticamente inutile, anche se è la strada percorribile secondo legge.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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