Vittorio Veneto, dopo le libagioni in stazione ferroviaria rifiuti abbandonati ovunque. La rabbia dei pendolari: “Un biglietto da visita indecente”

Ancora bivacchi ad alto tasso alcolico (e di maleducazione) in stazione ferroviaria. I viaggiatori (per fortuna non tanti, vista la giornata festiva) che nella mattinata di oggi lunedì hanno messo piede nello scalo di viale Trento e Trieste non hanno potuto trattenere un moto di disgusto vedendo in quali condizioni la scalinata di accesso, l’atrio e i marciapiedi di accesso ai binari della principale stazione ferroviaria della città erano stati lasciati da alcuni frequentatori della stazione, molto probabilmente in seguito a uno o più “party” di Halloween.

“Abbiamo trovato immondizia e sporcizia dappertutto, una cosa indecente” testimonia, anche a nome di altri utenti della linea ferroviaria, lo storico pendolare Diego Tiozzo.

I dettagli sono presto elencati: pacchetti e mozziconi di sigarette, contenitori di cartone, di plastica e di vetro (tra questi ultimi anche bottiglie di vino e vodka), liquidi versati sui pavimenti, borse di plastica stracolme di rifiuti fatte entrare a forza nei cestini dedicati solo alle piccole cose che non servono più, o addirittura abbandonati a terra accanto alla porta principale d’ingresso alla stazione.

E all’esterno, quasi in spregio alle misure di sicurezza, è stato trovato divelto il cartellone che avvisa il pubblico che “in queste aree è attivo un sistema di videosorveglianza” a circuito chiuso, per nulla temuto, evidentemente, da chi ha lordato la stazione. E in tema di pulizia e decoro in aree ferroviarie non va molto meglio nella fermata di Soffratta, a servizio del quartiere di Ceneda e della zona sud della città.

Un quadro che stride non poco con i massicci investimenti che negli ultimi anni hanno riguardato l’infrastruttura ferroviaria, con l’elettrificazione della tratta da Conegliano a Belluno che dallo scorso giugno permette di collegare frequentemente durante il giorno, senza dovere cambiare treno, ben tre patrimoni dell’Unesco: Venezia, Conegliano (e quindi le Colline del Prosecco Superiore) e Belluno, ovvero le Dolomiti.

“Oltre al fatto che i treni dovrebbero funzionare meglio, a noi pendolari – lamenta Tiozzo – sembra che stia venendo meno anche quel minimo di decoro e decenza che dovrebbe esserci nelle strutture ferroviarie”.

(Foto: per gentile concessione di un lettore)
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