Vittorio Veneto, i commercianti manifestano in silenzio, solo le chiavi tintinnano in piazza del Popolo

Annunciata, annullata, lasciata alla libera interpretazione, ma comunque “rumorosa” nel suo silenzio (il silenzio della disperazione, si è poi capito) i negozianti di Vittorio Veneto hanno ottenuto questa mattina quello che chiedevano: attenzione alle loro grandi problematiche e difficoltà legate all’emergenza e alla chiusura per decreto delle loro attività.

Non solo parrucchiere ed estetiste, ma anche rappresentanti di tutte quelle attività commerciali che non hanno codici vari, e che non sono funzionali alla filiera alimentare: in tutto oltre 120 partite Iva si sono comunque ritrovate in piazza del Popolo, mascherine e distanziamento sociale regolari.

Sulla scalinata del municipio ordinatamente ognuno di loro ha deposto un mazzetto di crisantemi attorno a un grande cartello con una breve scritta: “Il silenzio della disperazione, 4 maggio 2020”, hanno fatto tintinnare le chiavi dei loro negozi, alla fine hanno applaudito l’organizzatrice Giulia Brait, che adeguandosi alle direttive è comunque riuscita a far convergere in piazza i colleghi.

Ha consegnato una cartella con le richieste e gli appelli con le voci di tutti coloro che hanno aderito, al sindaco Antonio Miatto a metà mattinata e poi tutti in silenzio fino a qualche minuto dopo le 11 quando, in silenzio come si era formata, la manifestazione si è ordinatamente sciolta sotto gli occhi vigili di Polizia locale, carabinieri e Digos. Non è stato necessario alcun intervento.

In piazza tra i negozianti anche il vice sindaco Gianluca Posocco: “Protesta importante e tranquilla, sono tutti vittoriesi, e come amministratori ascoltiamo perché la protesta è stata fatta rispettando le regole, sta a noi per quel che ci compete aiutare. Vedremo anche le risposte da Roma”.

L’ex presidente del consiglio di quartiere del centro Giovanni Braido ha sostenuto le richieste e la protesta: “È vergognoso, quando di tratta di piccole imprese, private, lo Stato deve mettere in condizione questa gente di vivere e mangiare come hanno fatto in Germania. Quando si è bravi a incassare, bisogna essere bravi anche a distribuire senza vincoli e fronzoli”.

Infine Giulia Brait, organizzatrice della protesta silenziosa avvenuta anche sotto le telecamere di una tivu olandese: “Per essere stata annullata è andata bene, non abbiamo potuto fare altro. Qualcuno ha spinto parecchio per annullare, anche perché noi volevamo farla con tutte le regola. Si aspettavano magari una cosa più animata, ho visto le forze dell’ordine. Alla fine comunque la nostra voce è arrivata nonostante il silenzio della disperazione e le nostre aziende in lutto. Speriamo che arrivino le ordinanze giuste”.

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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