“Non si limitava ad abitare in diocesi, ma abitava la diocesi; non si definiva pastore, come oggi va di moda, ma lo era davvero. Era dedito al ministero e mai si tirava indietro, sapeva e amava rendersi presente nelle diverse comunità”.
Con queste commosse parole il patriarca di Venezia, s.e. Francesco Moraglia, ha delineato la figura del vescovo emerito di Vittorio Veneto monsignor Alfredo Magarotto durante l’omelia delle esequie da lui celebrate e che si sono svolte nel pomeriggio di oggi mercoledì 27 gennaio in Cattedrale, alla presenza di tredici vescovi e numerosi sacerdoti del Triveneto.
Classe 1927, monsignor Magarotto era originario di Pernumia (Padova) e, dopo sette anni di episcopato a Chioggia, nel 1997 era giunto nella diocesi di Vittorio Veneto, che ha guidato fino al 2003.
Lo scorso anno aveva tagliato il traguardo dei 70 anni di sacerdozio, essendo stato ordinato il 9 luglio 1950. Come ha affermato Moraglia, l’età avanzata – tra pochi giorni avrebbe compiuto 94 anni – e la pandemia hanno avuto la meglio su un fisico ormai provato e affaticato e venerdì scorso 22 gennaio è venuto a mancare (vedi articolo).
“Era una persona pacata, discreta, misurata e nello stesso tempo determinata e ferma, tutt’altro che debole e arrendevole – ha affermato il Patriarca di Venezia -. La mitezza e la discrezione, prima che uno stile, erano il suo modo d’essere e facevano anche accettare le sue posizioni decise e determinate, come si richiede a chi serve la comunità guidandola come pastore”.
“Il suo ministero aveva fondamento nella preghiera – ha continuato – e chi gli è stato vicino e lo ha assistito anche nell’ultima fase della sua vita la ricorda costante per ottenere sante vocazioni al presbiterato. In lui preghiera e servizio pastorale si richiamavano a vicenda, accrescendosi reciprocamente. Rimane vivo nelle persone che lo hanno conosciuto il ricordo del contatto con le comunità, le visite frequenti ai sacerdoti”.
Nel rispetto delle norme vigenti in materia anticovid, erano numerose le autorità presenti, tra cui il vicesindaco della città di Vittorio Veneto, Gianluca Posocco, e i rappresentanti delle varie associazioni, movimenti e realtà ecclesiali delle tre diocesi – Padova, dove è nato, Chioggia e Vittorio Veneto dove ha esercitato il suo ministero – che ricordano con affetto il compianto episcopo.
All’inizio del rito il presule vittoriese Corrado Pizziolo aveva espresso un vivissimo ringraziamento al patriarca Moraglia per la sua partecipazione presidenza delle esequie, come segno di comunione di tutte le chiese delle Tre Venezie. Pizziolo ha anche espresso riconoscenza per i tantissimi messaggi di cordoglio a lui arrivati da ogni parte per la scomparsa del vescovo emerito Magarotto.
Commosso il saluto dei fedeli, che hanno accompagnato con un sentito applauso l’uscita del feretro e, a suggello del profondo rapporto di stima e affetto che lo legava alla diocesi vittoriese, il vescovo Magarotto è sepolto nella tomba dei vescovi nel castello di San Martino.
(Fonte: Beatrice Zabotti © Qdpnews.it).
(Foto: La Tenda Tv).
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