Vittorio Veneto, il comitato chiede i posti letto promessi di terapia intensiva. Benazzi: “Tutto va secondo i programmi”

Il Comitato per la difesa della sanità pubblica dell’Alta Marca incalza ancora l’Ulss 2 Marca Trevigiana sul futuro dell’ospedale di Vittorio Veneto, con particolare riguardo ai promessi 4 posti di terapia intensiva.

“Nel maggio di quest’anno – spiegano – il direttore generale dell’Ulss ha annunciato alla stampa l’attivazione entro ottobre dei 4 posti letto di terapia intensiva previsti dalle schede ospedaliere regionali. Ricordiamo che i letti di terapia intensiva erano assenti nelle schede ospedaliere emanate dalla Regione all’inizio di quest’anno e che vi sono stati reinseriti a seguito della mobilitazione promossa dal nostro Comitato e dall’interessamento dei consiglieri regionali Ruzante e Bartelle”.

“Per questo – continua il comitato – esprimiamo preoccupazione per la mancata attivazione nei tempi annunciati dei posti letto di terapia intensiva, memori che tale servizio non sia mai stato realizzato, benché fosse previsto nelle schede ospedaliere del 2002 e in quelle del 2013”.

La preoccupazione del comitato è che non vengano mantenuti gli impegni pubblicamente presi, ma anche assicurarsi che quello di Vittorio Veneto resti un ospedale per acuti.

La risposta dell’Ulss è arrivata in poche ore. In una nota l’azienda ha assicurato che procederà in linea con quanto già dichiarato: i nuovi posti letto in questione sono già stati inseriti nelle schede attuative trasmesse ad ottobre 2019 ed allegate alla bozza di atto aziendale già deliberato e trasmesso in Regione.

I prossimi step saranno il recepimento delle eventuali osservazioni che gli appositi uffici della Regione Veneto riterranno di fare e subito dopo ci si attiverà per rendere operative le indicazioni date – spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 – Nel dettaglio la realizzazione dei citati posti è prevista nell’area antistante il blocco operatorio oggi occupata dagli studi degli anestesisti, anche se per la reale tempistica di attuazione si dovrà comunque attendere il completamento dei lavori di messa in sicurezza antisismica”.

“Essi sono iniziati proprio in questi giorni – prosegue Benazzi – e riguarderanno, per i prossimi mesi, tutta l’area interessata da importanti lavori strutturali, tanto da vederne una buona parte chiusa per la realizzazione di travi di supporto e la riorganizzazione per la messa a norma per lo svolgimento delle attività sanitarie”.

Il servizio è ad oggi garantito di concerto con la terapia intensiva del presidio ospedaliero di Conegliano e il Pronto soccorso dei due nosocomi.

“Sia la direzione strategica che la direzione medica restano a disposizione per momenti di sano confronto con la cittadinanza tutta – ha concluso Benazzi -, tenendo ben presente che è interesse di tutti realizzare ogni azione utile a garantire la migliore sanità anche per il presidio di Costa, il cui impegno economico nell’area, che vedrà realizzati i 4 posti letto di terapia intensiva, ne è la prova. Un ospedale, quello di Vittorio Veneto, che è e rimarrà un punto di riferimento per la comunità grazie al suo personale di grande spessore professionale“.

(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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