Vittorio Veneto, il litigio in casa tra fidanzati finisce in tribunale: 54enne condannato a 8 mesi di reclusione per sequestro di persona

Durante un violento litigio con la compagna l’avrebbe segregata in casa, impedendole di uscire.

Un “sequestro lampo”, durato appena 20 minuti, che a un 54enne è costato una condanna a 8 mesi di reclusione per sequestro di persona. La Procura aveva chiesto una pena di 6 mesi, che il giudice Leonardo Bianco ha aggravato.

A portare l’uomo alla sbarra, difeso dall’avvocato Elisa De Giusti, una furiosa lite scoppiata con la compagna 35enne la sera del 30 dicembre 2017. All’origine del diverbio ci sarebbe stata la sua gelosia nei confronti della fidanzata che, la sera prima, era uscita senza di lui.

L’imputato voleva sapere dove era stata ma lei non voleva rispondere. E lui, molto geloso, di fronte ai suoi ostinati rifiuti sarebbe esploso: avrebbe chiuso la porta della loro casa e si sarebbe messo le chiavi in tasca urlando che non l’avrebbe fatta uscire se non avesse risposto alle sue domande.

Un gesto che aveva innervosito ancora di più la 35enne che, intenzionata a non dare spiegazioni, era pronta a qualsiasi cosa pur di andarsene dall’abitazione, anche a scappare da una finestra. Cosa che aveva tentato di fare, ma quando aveva provato a sollevare la tapparella, il 54enne avrebbe bloccato la corda elastica, impedendole così di sollevarla e aprirla.

A quel punto la donna aveva preso il suo telefono cellulare e mandato un messaggio al padre, chiedendogli aiuto: il papà si era precipitato a casa della figlia mentre chiamava i Carabinieri. All’arrivo di militari e suocero, l’uomo aveva ripreso il controllo e subito aperto la porta. Gli animi si erano calmati e la compagna, valutata la situazione, aveva deciso di non denunciare il compagno.

Ma data la gravità del reato, la denuncia era scattata automaticamente. La coppia aveva anche recuperato il rapporto, ma per l’uomo si era comunque aperto il processo. La difesa ha già annunciato che, lette le motivazioni, ricorrerà in appello contro la sentenza.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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