Finisce all’asta l’ex cartiera Galvani, l’imponente complesso immobiliare di via Galvani da oltre 15mila metri quadrati, testimone di un importante passato.
Alcuni di questi edifici risalgono al Seicento e furono sede di una delle prime cartiere della città gestita dalla famiglia Rizzardi, poi da quella Galvani fino alla fine dell’Ottocento. Quindi la trasformazione in opificio: qui, fino a mezzo secolo fa, venivano prodotti manufatti per la pavimentazione.
Poi arrivarono la chiusura dell’immobile e la sua acquisizione da parte della società Dottor Group che nell’ex cartiera avrebbe voluto realizzare, da ultimo, un albergo di lusso dotato di 38 camere, oltre ad un ristorante affacciato sul fiume Meschio, e 18 unità abitative nella villa.
Questi progetti sono definitivamente tramontati lo scorso ottobre, quando il Tribunale di Treviso dichiarò il fallimento della Dottor Group.
Il 15 ottobre, all’Istituto Vendite Giudiziarie di Treviso, il complesso dell’ex cartiera Galvani, oltre 10mila metri quadrati di terreni agricoli e più di 5mila metri quadrati di edifici affacciati sul Meschio, finirà all’asta.
Il prezzo posto a base delle offerte, che dovranno avere un rilancio minimo di 10mila euro, è di 602.400 euro a cui vanno aggiunti iva, imposte e oneri e spese di trasferimento. L’immobile versa in uno stato di profondo degrado.
“Questa cifra sembra appetibile, ma come per tanti altri contenitori vuoti della città un conto è dirlo, un conto è trovare qualcuno disposto ad investire per recuperare questi importanti volumi” commenta il sindaco Antonio Miatto che auspica, ovviamente, che qualcuno si faccia avanti.
Sull’immobile il Comune ha rilasciato a fine 2014, e mai ritirato, un permesso di costruire finalizzato al recupero e alla riqualificazione del compendio a destinazione turistico-alberghiera e residenziale.
(Foto: Istituto Vendite Giudiziarie di Treviso).
#Qdpnews.it